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Radu primatista assoluto di presenze: "Lazio la mia Nazionale, ero disposto a smettere"

Radu primatista assoluto di presenze: "Lazio la mia Nazionale, ero disposto a smettere"TUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
venerdì 9 aprile 2021, 23:50Serie A
di Giacomo Iacobellis

Intervistato da Lazio Style Channel, il difensore biancoceleste Stefan Radu ha celebrato così il suo primato di presenze con la maglia della Lazio: "Le 402 presenze sono un motivo d'orgoglio. Non avrei mai immaginato di raggiungere questo traguardo importante e superare Favalli diventando il primatista assoluto con questa maglia.

Ricorda ancora il suo arrivo alla Lazio?
"Me lo ricordo bene, ero un ragazzino ed ero spaventato. Ero arrivato in un Paese diverso, ero da solo. Però ho avuto la fortuna di trovare dei compagni che mi hanno accolto molto bene, piano piano sono diventato uno di famiglia".

La prima partita a Firenze in Coppa Italia?
"Ho esordito con una bella vittoria, è stato un esordio importante anche per il futuro. Una vittoria dopo tre giorni dall'arrivo ti dà una carica e una spinta ancora maggiore".

Chi è stato il compagno che l'ha aiutata di più nell'inserimento?

"Dico Pandev e Kolarov. Loro mi hanno insegnato tanto, erano all'inizio e mi hanno fatto inserire velocemente in questa squadra".

La sua Nazionale è la Lazio?
"È la verità. Per motivi di salute ho deciso di puntare tutto sulla mia squadra, non mi pento di questo. Penso che sia stata la decisione più giusta".

Cosa prova quando sente urlare il suo nome allo stadio?
"Mi vengono i brividi, l'anno scorso l'Olimpico era sempre pieno ogni volta che giocavamo in casa. È uno stadio molto accogliente!".

I primi trofei?
"Ricordi bellissimi, anche se non avevo giocato. Quando si tratta di un trofeo, si vince insieme, tutti e 23. Ho gioito come se avessi giocato per tutta la partita".

Ruolo preferito?
"Mi trovo molto bene in difesa come centrale, nasco lì. Sono stato per tanto tempo spostato a sinistra, come terzino. Ma il centrale è il mio ruolo, con cui ho iniziato a giocare. Preferisco così".

26 maggio 2013: quel giorno è il giorno più bello da laziale?
"Lo racconteremo per tutta la vita, anche ora quando incontro Lulic e parliamo tra di noi. Diciamo: 'Ti rendi conto che se ne parlerà per tutta la vita? Che siamo nella storia di questa squadra?'. Quella Coppa Italia aveva un peso che non avevamo immaginato. Con il passare del tempo, ce ne accorgiamo, è qualcosa di straordinario".

C'è stata una pausa di riflessione. Disposto a smettere pur di non indossare la maglia della Lazio?
"Sì, ve lo può confermare il mio procuratore. Avevamo parlato, volevo rimanere. Non me la sentivo di andar via in quel momento, sono orgoglioso di aver preso quella scelta, di esser rimasto".

Il futuro?
"Vivo il momento. Ho ancora voglia di giocare, non mi sto immaginando ancora il futuro. Ancora ce la faccio a giocare, penso solo a questo, ad allenarmi bene".

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