Sosta di primavera: l'Inter pensa alla società, le altre guardano al tecnico

La sosta di Primavera apre le valutazioni con vista sul futuro, alla ricerca di quell’anticipo sui tempi che può risultare decisivo nella ricerca della programmazione che spesso e volentieri può fare la differenza con vista sulla stagione successiva. E’ quindi normale che i tempi delle prime riflessioni, dei bilanci, siano maturi. E se in casa della capolista Inter le valutazioni sono aperte soprattutto a livello societario, per sbollare quell’empasse che può risultare decisiva in negativo in sede di campagna acquisti, le grandi manovre sono demandate altrove: a partire dalle grandi deluse.
E quindi lo start up è a tinte bianconere, perché se da un lato la scelta di Pirlo ha avuto quella matrice presidenziale che ne dovrebbe garantire la continuità ad ampio raggio, è anche vero che una caduta repentina di risultati potrebbe portare a ribaltoni imprevedibili anche nell’immediato.
Chi un allenatore lo dovrà trovare per forza di cose, e come conseguenza delle proprie azioni, è De Laurentiis con il suo Napoli: le tensioni eccessive sul fronte Gattuso porteranno le strade a separarsi, magari con qualche rimpianto visti i risultati raggiunti dal tecnico calabrese con tutti gli effettivi a disposizione.
E poi c’è la Roma, bella in Europa ma inaffidabile in campionato. Al punto da avere aperto le valutazioni per il futuro: la ratifica del primo contatto effettivo con Sarri evidenzia il tecnico attualmente ancora campione d’Italia in carica come uno dei più corteggiati del lotto dei disponibili, assieme a Max Allegri che ha annunciato la sua voglia di tornare a giugno e Luciano Spalletti. Senza aprire le porte a quel mercato interno che vede come protagonisti annunciati gli esteti della nouvelle vague come De Zerbi ed Italiano, e potrebbe regalare una nuova ribalta a Gasperini. Insomma ci sarà da divertirsi, a patto che le scelte vengano fatte per tempo e non ci sia spazio per i rimpianti.
