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TMW RADIO - Martorelli: "Pirlo dipende da chi sta sopra. Inzaghi via da Roma, Fonseca viola"

TMW RADIO - Martorelli: "Pirlo dipende da chi sta sopra. Inzaghi via da Roma, Fonseca viola"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
lunedì 24 maggio 2021, 19:58Serie A
di Dimitri Conti
Archivio Stadio Aperto 2020-2021
TMW Radio
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Giocondo Martorelli intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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L'agente Giocondo Martorelli ha parlato in diretta su TMW Radio, durante la trasmissione Stadio Aperto con Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini, iniziando nella sua intervista dalla Champions sfumata per il Napoli e da una valutazione su Gattuso: "Bisogna essere al di sopra dai momenti che può avere un tifoso appassionato: il giudizio su Gattuso deve essere a 360 gradi, è un allenatore molto bravo e non può essere crocifisso perché all'ultima giornata non ha raggiunto la Champions. Non dimentichiamoci tutto ciò che ha dovuto sopportare, infortuni come Osimhen, Mertens e persino Koulibaly nel finale. Ieri erano in vantaggio, se prendono gol su lancio di 50 metri e su errore individuale non è colpa dell'allenatore. Riduttivo addossargli responsabilità. Anche perché non è che in Champions ci sia andato qualcuno di bassa classifica... Stava per tenere fuori la Juventus! Vero, aveva il destino nelle sue mani ma ieri gli sono mancati i giocatori più importanti. Forse mancavano energie dopo la rincorsa straordinaria".

Cosa succederà alla Juventus?
"Io ho una mia idea, ma non saprei visto che si è in piena evoluzione e tutto dipende da ciò che accadrà più in alto dell'allenatore. Il quarto posto in classifica non è un risultato straordinario per Pirlo, ma va capito che cosa avessero messo in preventivo. Se conoscevano i rischi di avere un nuovo tecnico allora hanno il dovere morale di andare avanti con lui, avrebbe portato conoscenze nuove. Altrimenti la scelta sarà diversa".

Come andrà a finire tra la Lazio e Inzaghi?
"In tanti anni non l'ho mai sentito parlare in quel modo. Ognuno ha potuto constatare l'espressione, ha detto parole anche pesanti. Ha aspettato per mesi un segnale che non è mai arrivato: penso che le strade si divideranno. Le parole di ieri erano quelle di un ragazzo scosso che non immaginava un'evoluzione simile dopo oltre vent'anni in quella società. Certi rapporti difficilmente si ricompongono, anche perché al primo soffio di vento che arriverà sarebbe una tragedia. Giusto che ognuno vada per la propria strada".

Sulla panchina della Fiorentina chi vede?
"Vado a intuito: il viso e gli occhi di Fonseca, ieri sera, hanno dato risposte. C'è qualcosa di più che una semplice chiacchierata con la Fiorentina: ancora niente firme, ma siamo oltre. Mi giocherei la mia fiches su di lui, anche se rimanendo sempre a guardare la situazione con grande realismo".

Chi è l'allenatore italiano emergente più in vista?
"Intanto dico una cosa su De Zerbi: lascia il nostro calcio uno di quelli di cui avevamo ancora tanto bisogno, per stimoli e proposta. Dispiace che le squadre italiane non abbiano potuto soddisfare le sue aspettative. Poi, guardando ai risultati, non posso non citare Italiano che ha raggiunto la salvezza con una squadra che in gran parte non aveva mai giocato in Serie A, per me è quello che ha fatto il salto più in alto. Poi cito i vari Zanetti e Dionisi, ma non dimentichiamoci di Juric che si è confermato a Verona".

Cosa dice al ds Marchetti? Perché non si è mai spostato dal Cittadella?
"Intanto gli dico bravo. Il motivo non lo so, probabilmente lì si sente a casa e ha modo di decidere a 360 gradi. Ha la forza di andare a prendere Baldini al Fano a gennaio, lo porta a Cittadella e nella partita decisiva gli fa tre gol. Forse non si sposta perché altrove vedrebbe stravolto il suo modo di fare calcio o andrebbe in difficoltà a dover spendere milioni per cartellini e ingaggi dei giocatori. Lo rispetto e lo ammiro perché non vuole snaturarsi".

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