Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomoempolifiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliparmaromatorinoudinesevenezia
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloturris
Altri canali euro 2024serie bserie cchampions leaguefantacalciopodcaststatistiche

Una serata così, a Roma, non si dimentica. Continua la corsa Champions

Una serata così, a Roma, non si dimentica. Continua la corsa ChampionsTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 07:45Serie A
di Debora Carletti

L’Olimpico trabocca d’amore e malinconia, in un’atmosfera sospesa tra il presente e la memoria. Claudio Ranieri, l’uomo della porta accanto diventato leggenda, saluta per l’ultima volta da allenatore quella che è stata – e sarà sempre – casa sua. Un ‘addio’ vibrante, autentico, romanista fino al midollo. E la squadra, anche, ha risposto presente.

Il 3-1 sul Milan non è solo un risultato: è una dichiarazione di intenti, è la voglia di onorare chi ha saputo tenere insieme i pezzi quando tutto sembrava sgretolarsi. Mancini segna subito, quasi come se avesse fretta di dire: “Mister, ci siamo.” Poi il solito black-out: pareggio rossonero e l’ombra del rimpianto. Ma è qui che entra in scena Paredes, col suo sinistro d’altri tempi su punizione, che zittisce dubbi e paure e fa esplodere la Sud. Infine Cristante, con un gol che è liberazione.
E mentre i minuti scorrono e il pubblico canta, c’è un momento in cui lo stadio smette di essere cemento e diventa carne, cuore, pelle d’oca. Ranieri si alza, saluta, trattiene a stento le lacrime. Non è solo un tecnico che lascia il campo: è un uomo che si congeda dalla sua missione, un tifoso prestato alla panchina, che ha vissuto ogni partita come fosse un derby.

La Roma, nel frattempo, resta in corsa per la Champions. Il destino si giocherà all’ultima giornata, ma è quasi secondario rispetto a quello che è successo ieri sera. Perché in quell’Olimpico pieno, dove anche gli infortunati erano in panchina, si è rivista un’idea di squadra, di identità, di appartenenza.
Non sarà facile ripartire senza di lui. Ma se questa città ha un talento, è quello di sapersi ricostruire. Ranieri se ne va, ma lascia un’eredità più preziosa di qualsiasi trofeo: l’orgoglio di essere romanisti. E la certezza che, ogni volta che tornerà, lo stadio lo riconoscerà come uno di famiglia.

© foto di www.imagephotoagency.it
Primo piano
TMW Radio Sport
Serie A
Serie B
Serie C
Calcio femminile