Inter, Chivu: "Schiena dritta nella tempesta. Lautaro? Gli ho detto di sorridere di più"
Vigilia di Inter-Kairat Almaty. I nerazzurri a punteggio pieno sfidano domani la formazione kazaka nella quarta partita della League Phase di Champions League. Ad Appiano Gentile l'allenatore dell'Inter Cristian Chivu presenta il match di domani sera a San Siro.
La conferenza stampa comincerà alle ore 14.30
Che insidie ha la partita di domani?
"Ci aspetta una gara non semplice e non ascolto gli altri. Non è mai facile vincere in queste competizioni. Bisogna accettare il fatto che affrontiamo una squadra che ha affrontato quattro turni preliminari. Gli avversari non sono semplici e non manchiamo di rispetto a nessun avversario".
Dove dovete migliorare?
"Stiamo lavorando per migliorare sempre e avere continuità. Si cade e ci si rialza. Arriveranno momenti i cui ci sarà una tempesta ma il calcio e la vita sono così. I ragazzi sono bravi e maturi. Mi è piaciuto anche come ha risposto Carlos visto che avete anche cercato di metterlo in difficoltà. Lui è maturo come tutto il gruppo e bisogna stare sempre in piedi a testa alta quando arriva la tempesta".
Potrebbero partire dall'inizio Pio e Bonny?
"Domani sono tutti e quattro gli attaccanti disponibili. Non penso mai alla partita successiva ma solo a quella che si deve giocare nell'immediato. Chi subentra cambia l'inerzia della partita come si è visto a Verona. Questo non significa che chi è uscito ha fatto male. Lautaro non è un caso, mi basta vedere come lavora. Se non segna un attaccante segna un difensore o un centrocampista. Io a volte penso anche a vincere 4-3 e non solo 1-0".
Che momento vivono Acerbi e De Vrij?
"Tutti i difensori sono bravi. Se li cambio da terzo a centrale non cambia niente. Sono tutti grandi palleggiatori e sanno colpire di testa. A volte qualcuno di loro ha più velocità e questo influisce sulle scelte che faccio. Sono tutte fatte per il bene della squadra le scelte".
Le scelte dipendono dall'avversario?
"Io mi prendo la responsabilità di tutto, adesso si cerca la polemica ma io faccio le scelte pensando a diverse considerazioni: merutocrazia, avversario, ma tutti hanno sempre dato il massimo. Magari qualcuno si è incazzato ma le mie scelte sono ragionate anche in base al minuti cercando di accontentare tutti per non creare squilibri.
Come sta Josep Martinez? Come lo vede
"Per noi è importante stargli vicino e integrarlo nel gruppo. Quello che è successo è molto più delicato di quanto si possa pensare. Rispetto anche le indagini e le tempistiche ma a quanto pare non ha colpe. Ricordiamoci però che una persona non c'è più. Bisogna superare determinati momenti e non è semplice".
Come si aiutano i giocatori a trovare equilibrio?
"Bisogna anche saper perdere perché si parte da quello. Se non sai perdere non sai vincere. Rispettano la squadra e lo stemma che hanno sul petto e non pensano al cognome sulla schiena. Capiscono l'importanza del gruppo, della società, dei tifosi. La perfezione non esiste, bisogna stare in piedi nella tempesta e alzarsi con la schiena dritta. Poi forse qualcuno fuori non sa accettare la sconfitta. Il gruppo è fatto di uomini veri, loro seguono solo sempre quello che hanno sognato da bambini. Carlos ha detto che vuole vincere e imparare ad esempio".
Lautaro a volte si carica di problemi che non dovrebbe sentirsi addosso?
"Sorriso, felicità, passione. A volte quello che sente come responsabilità gli annebbia i pensieri. Lautaro è un leader, io gli ho detto di imparare a sorridere un po' di più dicendogli: "Sai chi sei e sai quanto lavori e quello che rappresenti per noi e quanto ti ammiriamo".
14.53 - termina la conferenza stampa











