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Camplone: “Perugia, serve il calore della gente per tornare grande”

Camplone: “Perugia, serve il calore della gente per tornare grande”TUTTO mercato WEB
© foto di Francesco Di Leonforte/TuttoCesena.it
ieri alle 22:04Serie C
di Luca Bargellini
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TMW Radio / A Tutta C
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Ospite dei microfoni di TMW Radio all'interno della trasmissione 'A Tutta C', Andrea Camplone, tecnico di lungo corso con una grande esperienza in Serie C, ha analizzato i temi d'attualità della terza serie del calcio italiano:

Mister parliamo un po’ del Perugia: che prospettive vede per una squadra che da qualche stagione sembra impantanata in Serie C, senza riuscire a essere competitiva per risalire?
"Il Perugia ha vissuto anche il cambio societario, e questo ha inciso. Non si capisce ancora bene cosa voglia fare questa nuova proprietà, perché la squadra è ancora incompleta: mancano pedine, ci sono elementi da cedere e siamo in ritardo rispetto alle altre. E poi il Girone B è molto difficile, con tante squadre che puntano a vincere il campionato. Io volevo inserirlo tra le favorite, ma se non si sistema sarà dura anche quest’anno".

Quest’estate la squadra è andata in ritiro in Argentina, in un centro sportivo all’avanguardia. Può essere un incentivo per partire bene?
"È stata una buona cosa andare fuori, stando lontano. Ma credo che questa squadra avesse più bisogno del calore della gente. Negli ultimi anni c’è stato un certo distacco tra tifoseria e squadra: sarebbe stato meglio fare il ritiro in casa per riavvicinare i tifosi, farli innamorare di nuovo di questi colori. Questa società poteva risparmiare quei soldi e investirli sul mercato. Il Perugia ha un pubblico eccezionale: io ci sono stato quasi sette anni, da giocatore e da allenatore, e so quanto vivano di calcio. Stando lontani, l’amore verso la squadra si affievolisce. Il Perugia merita almeno la Serie B".

Il calendario propone quattro neopromosse nelle prime sei giornate. Che insidie nascondono?
"Non sai come interpreteranno la Serie C. Tra il campionato di D e la C c’è un abisso. E poi il Girone B ha diverse pretendenti: l’Arezzo ha fatto un buon mercato e ha tenuto l’allenatore, la Ternana ha qualità, anche se in società non è chiarissimo cosa stia succedendo. Come ogni anno ci sarà anche la sorpresa".

Negli ultimi anni abbiamo visto squadre dominare i gironi, come il Cesena dei record o la Virtus Entella. Quest’anno si aspetta più equilibrio?
"Sì, credo sarà un campionato molto livellato. L’Arezzo ha fatto bene l’anno scorso e può confermarsi, la Vis Pesaro pure. Il Girone B quest’anno è più equilibrato rispetto all’A e al C. Il Perugia può approfittarne per costruire una squadra competitiva e ambire alla promozione".

Sul Girone C, lei conosce bene l’ambiente avendo allenato il Benevento. Come lo vede quest’anno?
"È il girone più difficile. Ci sono 4-5 corazzate: Salernitana, Benevento, Catania, Crotone… La Salernitana non può restare a lungo in C, ha una tifoseria che non lo permetterà. Poi c’è il Trapani, che ha fatto un gran mercato nonostante la penalizzazione. Ogni anno salta fuori anche una sorpresa".

Si può fare un parallelismo tra Benevento e Perugia?
"Non proprio. Il Benevento ha alle spalle Vigorito, una potenza economica, e può permettersi di rivoluzionare la rosa. Il Perugia, con il cambio di proprietà, non ha ancora un obiettivo chiaro. Inoltre ha ereditato una squadra vecchia, con giocatori mentalmente logori".

Per l’attacco si parla di La Mantia. Che ne pensa?
"Dipende dalle condizioni e dalla mentalità con cui arriva. Nella mia carriera ho avuto tanti giocatori esperti che però davano il massimo. Se arriva per ultimo e va via per primo, c’è da preoccuparsi. La Mantia ha sempre fatto gol, ma oggi nel calcio serve correre e lottare: anche le punte devono difendere. Se un attaccante non ti aiuta, giochi in dieci".

Vorrei chiudere chiedendole di Paolo Indiani, tecnico che ha incrociato più volte. Quest’anno sarà in Serie D con il Grosseto dopo aver riportato il Livorno tra i professionisti.

"Indiani è un allenatore che vince ovunque vada. Credo sia una sua scelta allenare in D: è un tecnico di categoria che ama vincere e ha dimostrato di saperlo fare".

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