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esclusiva

Anghelè: "Obiettivo Playoff. Yildiz è un esempio per me"

ESCLUSIVA TMW - Anghelè: "Obiettivo Playoff. Yildiz è un esempio per me"TUTTO mercato WEB
venerdì 15 marzo 2024, 11:03Serie C
di Camillo Demichelis

Lorenzo Anghelè, attaccante della Juventus Next Gen classe 2005, ha raccontato in esclusiva ai microfoni di Tuttomercatoweb il suo percorso in bianconero e i sogni di un diciannovenne pronto a spiccare il volo nel mondo del calcio.

Mi racconti il tuo percorso dall'inzio, i primi passi che hai mosso nel calcio fino ad adesso? E poi l'importanza della tua famiglia nelle varie tappe? 
"Io ho iniziato a 4/5 anni nel mio paese Recco, vicino a Genova e la squadra che si chiama Golfo Paradiso, proprio la classica scuola calcio, li ho fatto due anni per poi passare alla Samp, dove ho intrapreso a giocare un po' più seriamente, fino all'under 14. Poi quando ero all'Under 14, mi è arrivata la chiamata della Juventus e ovviamente ero felicissimo e non potevo che accettare questa offerta. Da qui ho fatto tutte le trafile nel settore giovanile della Juve, per poi arrivare adesso in Next Gen. La mia famiglia è sempre stata troppo importante per me. Perché ovviamente andare via di casa a 14 anni è una cosa che ho patito tanto. Anche lasciare i miei fratelli e tutta la mia famiglia in generale, è stato difficile, ho fatto molta da ambientarmi. Però, diciamo che a livello umano, adesso mi ha dato una grande mano, anche ora a vivere da solo. Quindi la mia famiglia, anche adesso, mi supporta sempre e mi è sempre vicina".

Ti aspettavi tutto questo minutaggio? Le difficoltà nel salto dalla Primavera alla Next Gen?
“All’inizio dell’anno non mi immaginavo di esordire così presto in Next Gen, però ovviamente, sono molto contento. Il campionato di Lega Pro è totalmente diverso da quello della Primavera. Ha un ritmo diverso con giocatori d’esperienza. All’inizio è stato molto difficile ambientarsi, anche in uno spogliatoio nuovo, ma sono molto contento. Grazie anche al mister che mi ha dato fiducia”.

Quanto è stata importante la fiducia di mister Brambilla?
“Il mister, soprattutto, all’inizio mi ha dato una grande mano. Mi veniva a parlare e mi dava tanti consigli, in particolare su come stare in campo. Voleva che facessi cose facili, perchè ho avuto problemi a segnare il mio primo gol e lui mi ha trasmesso tanta fiducia e tranquillità. Poi finalmente sono riuscito a segnare”.

Come ti spieghi invece dal punto di vista calcistica il cambio di marcia che avete fatto nel 2024, le difficoltà nella prima parte di stagione e adesso un cammino quasi da prima in classifica nel 2024? 
"In effetti se guardiamo i risultati c'è stato proprio un cambio netto. In realtà proprio anche dall'inizio dell'anno, quando non c'ero e da quando sono subentrato anche io, gli allenamenti e come ci alleniamo, ci alleniamo sempre sempre al massimo. Però anche con l'aiuto di nuovi ragazzi come Sekulov e  Da Graca e anche tutti gli altri, ci hanno dato una grande mano. E si è visto ovviamente nei risultati risultati".

Quanto credete nei playoff? 
"Tantissimo, eravamo partiti abbastanza male, adesso ci siamo ripresi, siamo dentro e adesso vogliamo restarci". 

Come hai vissuto invece il momento in cui non arrivava il primo gol?
"Ci sono stati tanti episodi, dove veramente ci sono andato molto vicino. All'inizio l'ho presa un po' come se fosse sfortuna, però, dopo un po' si ripetevano due o tre volte e mi dispiaceva veramente tantissimo. Perché arrivavo sempre lì vicino, però, non arrivava mai. Ma non ho mai smesso di lavorare e io ho sempre cercato anche in allenamento di tirare e di segnare il più possibile in modo che in partita fossi più pronto e per fortuna è arrivato".

Ci racconti le emozioni del tuo primo gol in Lega Pro?
“Un’emozione grandissima. Indescrivibile. Poi segnare, per me che sono un attaccante, è una gioia incredibile”.

Pensi che questo possa essere legato anche al salto dalla primavera alla Next Gen. La velocità dell'azione, hai meno meno tempo di pensare e i portieri sono fisicamente più grossi hanno più esperienza e sanno cosa fa l'attaccante. Credi che siano delle sfaccettature diverse dal campionato Primavera alla Lega Pro?
"Sì, rispetto alla Primavera ci sono dei tempi di gioco minori. Hai meno tempo di pensare e quindi devi guardare prima l'azione di gioco che vuoi fare. Poi,  ovviamente, da parte delle squadre c'è uno studio proprio sui giocatori. Quindi si arriva alla partita che si è ben preparati, si conosce bene l'avversario. Quindi, anche in questo caso, i portieri ci conoscono bene e sanno più o meno dove possiamo tirare. Quindi sì".

Tra i tuoi compagni che ti aiutato maggiormente all'inizio ad entrare in uno spogliatoio nuovo? Adesso chi ti dà qualche consiglio per cercare di migliorare?
"Allora, il primo che mi hai aiutato proprio tantissimo è stato Simone Guerra, proprio dal primo giorno che sono arrivato ad allenarmi qua con loro. Mi ha dato una mano grandissima, all'inizio magari che ero un po' in difficoltà mi parlava, mi aiutava e mi dava consigli. Lui proprio è stato il primo. Poi ovviamente Fabrizio Poli, Iocolano che sono i tre che sono lì per darci una grande mano, non solo in campo, ma anche fuori. Si mi hanno dato una grandissima mano e mi aiutano anche tuttora sia in campo che fuori".

Mi dici quali sono le differenze tra mister Montero e mister Brambilla?
"Allora, la prima cosa che mi viene in mente è proprio a livello caratteriale: mister Montero è proprio uno che non ci pensa due volte a dirti una cosa in faccia e non si fa problemi ed è una cosa giusta. Anche in campo, quando è in panchina se c'è da urlare, urla. Invece, mister Brambilla, è un mister un po' più più silenzioso. Peró ovviamente quando c'è da parlare, parla sempre e anche a me soprattutto all'inizio mi prendeva da parte per dirmi le cose che magari non facevo bene o per dirmi quali erano le cose che facevo bene". 

Nell'ambito del tuo percorso alla Juve c'è una figura a cui ti senti particolarmente legato e vorresti ringraziare?
"Il direttore Scaglia. Quando sono arrivato all'Under 14 c'era lui come direttore, così come fino a poco tempo fa in Primavera. Mi ha aiutato tanto, anche quando all'inizio ero piccolino e dovevo andare a parlare, perché non stavo molto bene, andavo da lui. È proprio una figura che ho avuto per tutti questi anni e che mi ha aiutato veramente tanto".

Vedendo il percorso che ha fatto che Yildiz, sogni di poter fare come lui? 
"Ovviamente, avendo giocato insieme a Kenan sono contentissimo per lui. È un sogno per me poter esordire con la maglia della Juve. Lavoro qua tutti i giorni per poterlo realizzare. Ovviamente Kenan per me è un esempio, avendo la mia età. È un punto di riferimento vedendo quello che è riuscito a fare da quando è qua alla Juve".

Allenamenti in prima squadra: consigli e aneddoti?
“Noi andiamo parecchie volte ad allenarci con loro e sanno che devono darci una mano, perchè per noi non è facile. È un mondo in cui piano piano dobbiamo entrare. Danilo, soprattutto, e gli altri ci danno una mano e tanti consigli. Soprattutto ci dicono di stare calmi anche se non vengono alcune giocate, perchè loro sono sempre a nostra disposizione”.

Una caratteristica che vorresti prendere di Dusan Vlahovic?
“La sua cattiveria e la sua voglia di far gol. In allenamento, si ferma sempre a calciare dopo gli allenamenti. Se sbaglia subito riprova a tirare. Sotto questo punto di vista è un’animale che vive sempre per il gol”.

Giocatore a cui ti ispiri e uno con cui vorresti giocare?
“Mi ispiro a Neymar che mi è sempre piaciuto vederlo giocare. Un giocatore davvero straordinario. Mi piacerebbe giocare con Dybala”.

Dove ti vedi tra cinque anni? Sogno nel cassetto?
"Tra cinque anni spero di essere qua, in prima squadra nella Juve. Vincere la Champions o vincere il Mondiale” 

Cosa pensi di quello che ha detto Cambiaso, tu come vivi il futuro, perché hai del tempo libero e rischi di perderti nella noia di una giornata. Come vivi tutto questo? 
"Per il lavoro che facciamo noi, di solito siamo qua al campo o solo al mattino o solo al pomeriggio, comunque abbiamo tanto tempo libero per noi. Ovviamente come ha detto Andrea Cambiaso, si può sprecare il tempo. Io di solito, in questi giorni, la mattina vengo al campo e poi nel pomeriggio, non ho proprio un hobby, ma diciamo che gioco spesso alla PlayStation con gli amici. Mi piace guardare tanto le partite di calcio, proprio tutte le guardo. Non ho proprio un hobby al di fuori del calcio, però, solo la PlayStation". 

Si ringrazia la Juventus, Lorenzo Anghelè e l’ufficio stampa bianconero nella persona di Lorenzo Falessi per la disponibilità

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