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Imolese, Righi: "Grati ad Antonioli, ma serviva cambiare. Ghirelli? Grande onestà intellettuale"

Imolese, Righi: "Grati ad Antonioli, ma serviva cambiare. Ghirelli? Grande onestà intellettuale"
sabato 17 dicembre 2022, 10:49Serie C
di Ivan Cardia
fonte TuttoC

Giornata di big match per l'Imolese, che oggi sfiderà la Reggiana. La formazione romagnola arriva al confronto in un momento delicato: la vittoria manca ormai da diverse gare, ma i due 0-0 consecutivi dopo l'arrivo di Giuseppe Anastasi in panchina hanno interrotto la serie di sconfitte. Su TuttoC ne abbiamo parlato con Emanuele Righi, ds dell'Imolese: "Io sarò per sempre grato a Mauro Antonioli per l'enorme mole di lavoro che si è sobbarcato, partendo da un'estate complicata e ottenendo risultati importanti. Non bisogna dimenticare che la squadra era salva nel momento in cui è stato esonerato… È altrettanto vero che con sei sconfitte consecutive qualcosa bisogna fare. Qualsiasi proprietà fosse arrivata avrebbe cambiato tutto, invece questa ha voluto capire i professionisti che c'erano e dare il tempo per farsi apprezzare o comunque valutare il lavoro di ciascuno. Poi c'è una parte sportiva che non si può sottovalutare, inutile girarci attorno".

Anastasi si è presentato con due punti.

"Ha avuto un grande merito, quello di riuscire a entrare in uno spogliatoio molto legato al predecessore. Ha cambiato diverse cose, la squadra nelle ultime due uscite le ha iniziate a capire e migliorare, a partire dai gol subiti. Adesso mancano due partite prima della fine dell'anno, di cui una contro la prima della classe: una sfida quasi impossibile, però il segreto forse sta nel fatto che la Reggiana ha l'obbligo di vincere, mentre l'Imolese ha solo l'obbligo di fare il 110 per cento".

Certo, la vittoria manca veramente da tanto…

"Sì, credo che però non sia la partita ideale per tornare a vincere. Bisogna essere onesti: nel calcio si dicono tante frasi fatte, io sono certo che tutti daranno il massimo e che non esistono sfide impossibili, ma di sicuro questa è molto difficile".

Da qualche settimana è cambiata la proprietà.

"Sicuramente è stato un inizio particolarmente curioso da entrambe le parti, il passaggio di società è stato molto repentino e ho trovato nel patron Deni una persona molto schietta e diretta. Personalmente, io ho lavorato bene con De Sarlo e mi trovo bene anche con questa nuova proprietà. Credo che anche loro abbiano apprezzato alcuni passaggi che ho fatto, dimostrando che per me i contratti contano meno dell'onestà intellettuale. Forse da questo punto di vista li ho stupiti, e io ho trovato in loro una lealtà che sarà da riversare nel percorso per portare alla salvezza questa squadra. Non sarà semplice, ma possiamo regalare sorprese".

A gennaio che dobbiamo aspettarci?

"Faremo mercato, pur tenendo conto di un gruppo forte e affiatato a livello mentale. Ci sarà l'obiettivo di migliorare la squadra fatta quest'estate con delle finalità precise, ora la nuova proprietà ha indicato delle linee guida che seguiremo".

Quali reparti ritenete più bisognosi di rinforzi?

"Intanto finiamo queste ultime due partite, poi ci sederemo insieme all'allenatore e decideremo insieme cosa fare. Guardando i numeri, è evidente che il reparto arretrato e quello offensivo abbiano bisogno di una revisione adeguata. Però si attacca e si difende in undici".

Si è parlato di altri due anni di contratto che le sarebbero stati lasciati in dote dalla precedente proprietà.

"Quando questa estate ho preso la decisione di venire a Imola, ho accettato una proposta realmente minimale, dovuta al fatto che le casse erano particolarmente appesantite da precedenti accordi. C'era un accordo morale, a voce, sul fatto che se la squadra si fosse salvata o fosse stata ceduta in corso di stagione ci sarebbe stato un prolungamento del contratto per il sottoscritto e per lo staff tecnico. De Sarlo ha mantenuto la parola, ma poi con questa nuova proprietà ho dimostrato di non pensare troppo al contratto. I miei figli mi perdoneranno, ma non ho necessità di avere prolungamenti che non siano idonei. Con la proprietà, un minuto dopo il primo confronto, ho provveduto a comunicare la mia rinuncia all'accordo: sono fatto così non solo a parole. Se a fine stagione sarò stato bravo arriveremo a un altro accordo, altrimenti ognuno andrà per la sua strada. Io non sono figlio dei contratti, e credo che la nuova proprietà lo abbia capito".

Sarà stato bravo a fine stagione?

"Io a differenza di altri, non ritengo che nel calcio si debba scomodare chi trasformava l'acqua in vino, ma solo che si debba lavorare con decisione, cercando di dare il proprio meglio. Noi cercheremo di mettere l'Imolese in condizioni di salvarsi, se questo avverrà saremo stati bravi, altrimenti l'impegno non sarà bastato. Non credo che se l'Imolese manterrà la categoria sarà u miracolo e non credo che se retrocederemo saremo stati tutti incapaci".

Il presidente Ghirelli si è dimesso dopo la bocciatura del nuovo format che aveva proposto. Che giudizio si era fatto di quella riforma?

"Il problema di quella proposta è uno solo: purtroppo ci sono zone geografiche che risulterebbero particolarmente competitive e altre dove il livello non sarebbe lo stesso. Ci sono regioni in cui c'è una squadra incredibile e cinque-sei che lotterebbero per non retrocedere. Questo non renderebbe equa la competizione, al di là di una formula accattivante è obiettivo il fatto che avrebbe senso con zone geografiche equiparabili. In Italia ci sono realtà troppo diverse da nord a sud: provo a pensare all'Emilia-Romagna, ci saremmo trovati con cinque-sei squadre di alto livello impegnate per non retrocedere. È uno spunto sul quale va fatta una riflessione più attenta, mantenendo equilibrio. Quanto alle dimissioni, resta che il presidente Ghirelli ha fatto un gesto di grandissima onestà intellettuale. Amo le persone che non recitano. Ha dato tanto alla Lega Pro non sono così convinto che non abbia più nulla da dare come Presidente".

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