Zazzaroni: "Juve e Inter rischiano con Tudor e Chivu. E su Ranieri dico..."


Il direttore del Corriere dello Sport Ivan Zazzaroni è intervenuto in diretta a TMW Radio, durante Maracanà.
Gattuso ormai è il prescelto per l'Italia:
"Giusto prendere tempo. La storia dei 2006 mi lascia molto perplesso. Il progetto è uno solo: qualificarsi. Il prendere tempo dopo quello che è accaduto, dove sono successe cose mai viste prima, come un ct esonerato che rimane in panchina e la narrazione del no di Ranieri, piena di cavolate...Ranieri non ha mai trattato di soldi o cose definitive, ha sempre messo davanti la Roma, è stato libero di scegliere da parte dei Friedkin, ci sono delle cose che hanno convinto a non andare e a rimanere fedele al progetto Roma. Troppa fretta, capisco la Federazione che doveva rimediare con un nome importante e popolare ma Ranieri non ha tradito nessuno, soprattutto se stesso. A 73 anni, se non sei convinto di non fare una cosa, non la devi fare".
Ma quindi come sono andati i fatti?
"Più persone mi hano raccontato. La sera prima della conferenza stampa, Spalletti dice che ha intenzione di andare avanti e che credeva nella qualificazione, Gravina gli dice che se ne parlerà martedì ma che l'idea è quella di sollevarlo dall'incarico. E il giorno dopo succede quello, assumendosi molte responsabilità. Poi c'è stata la farsa di Reggio Emilia, perché io non ci sarei andato. E' stato anche umiliante per uno come Luciano. Forse qualche giocatore ci ha messo un po' di carico. La Federazione non è intervenuta sul caso Acerbi. Il giocatore aveva tutto il diritto di dire di no, era stremato dopo la finale di Champions e poi con Spalletti non c'era un rapporto idilliaco. Ha detto di no, amen. La Federazione non ha difeso il tecnico in quel caso".
C'è chi ha accomunato il caso Acerbi a quello di Ranieri:
"Sono due cose diverse. Uno è un discorso di rapporti personali e del momento. Ranieri ha deciso di smettere, è stato lusingato per poter fare il ct e fare anche l'altro lavoro alla Roma, ma capisce che non poteva farlo e quindi decide di non andare".
E ora?
"Si aspetta, si vede cosa il mercato ti può offrire. Spero non commettano errori. C'è solo un progetto: andare dopo due edizioni al Mondiale. Non possiamo mancare, al prossimo Mondiale ci va anche l'Uzbekistan".
Mancini lo esclude?
"Sì. E' andato via per l'Arabia, è chiaro che la lasci alla vigilia di partite importanti e la cosa non è stata piacevole. Per me la cosa non è aggiustabile. Mancini manda messaggi di distensione. Non c'è Gattuso, ci sono anche altre soluzioni. La stampa ora tifa, chi per uno, chi per l'altro, Gravina si prende tempo, deve essere convinto lui di quello che fa. Cannavaro? Non lo hanno neanche chiamato. Devono guardarsi attorno e capire chi può veramente dare una sterzata. Non è una grande squadra. Si pensa che possano tornare giocatori interessanti, vedi Kean, Pellegrini, Fagioli, Calafiori, giocatori che possono alzare il livello ma che sono arrivati ora molto scarichi. Non vedo grandi Nazionali in giro, a parte tre. Di superiori a noi ne vedo pochi, ma noi siamo arrivati scarichi".
Che Juventus si aspetta?
"Non lo so. Di Comolli ho solo report, non lo conosco.Tudor è una scelta arrivata all'ultimo momento, è un allenatore compiuto ma devono fare mercato, molti giocatori in partenza, altri che devono arrivare, hanno tante variabili che non fanno capire che Juve sarà. La Juve con Tudor e l'Inter con Chivu hanno rischiato molto. L'Inter perde Inzaghi, ha una rosa che ha bisogno di un ricambio. Il Napoli è già forte e farà acquisti importanti, vedi De Bruyne, Musah, il Milan con la coppia Tare-Allegri diventa una squadra più che potente, queste due sono avanti alle altre".
Contento di avere a Roma Gasperini e Sarri?
"Hanno preso un grande allenatore alla Roma. Il primo anno sarà particolare perché c'è da cambiare per il tipo di lavoro che dovrà fare. In 9 anni ha reso l'Atalanta una squadra internazionale, non c'è di meglio in giro. E' carico a mille, e quando è carico può fare di tutto. E' un oche fa saltare le sedie, ha una personalità particolare ma è un grande allenatore. Sarri lo conosciamo, se è messo nelle condizioni di lavorare fa grandi cose. E' stato demonizzato Baroni ma ha fatto un bel lavoro. A Sarri piace lavorare con gente che conosce il suo sistema per perdere meno tempo possibile".
E le altre panchine?
"Pioli alla Fiorentina, poi il Parma è vuoto, anche il Lecce. De Rossi a Parma se ne parlava, Palladino diventa una mina vagante. E' un calcio in crisi che cambia allenatori e non prende giocatori forti. Il Bologna cerca Dzeko? Mi piacerebbe vederlo, ho qualche riserva come mobilità, ma come colpi no. E' uno in più che metti accanto a Castro e Dallinga, lo vedo bene nel gioco di Italiano. La qualità alla fine paga".
