Atalanta, l'ultimo esonero nerazzurro targato Percassi (prima di Juric)
L’Atalanta non esonerava un tecnico dal 2015 prima del recente sollevamento dall’incarico nei confronti di Ivan Juric. In questi casi la domanda sorge spontanea: considerando la pazienza e il modus operandi della società bergamasca, che cosa era successo dieci anni fa per attuare un procedimento tanto delicato quanto significativo come l’esonero di un allenatore?
Stagione 2014/2015, l'Atalanta arriva alla nuova annata fresca dell’undicesimo posto in classifica: nel mezzo però 6 vittorie consecutive che avevano consentito alla squadra di Stefano Colantuono di sperare nella qualificazione all’Europa League (dieci anni prima della conquista con Gasperini e Lookman nella notte di Dublino), parentesi che ovviamente contribuì ad alzare le aspettative di tifosi e critica.
L'organico era di tutto rispetto dove spiccava l'acquisto del Papu Gómez, nonostante le cessioni di Andrea Consigli e Giacomo Bonaventura. Nonostante la competitività della rosa, l'Atalanta faticò molto a ingranare e la Dea rimase perennemente ancorata al diciassettesimo posto con lo spettro della B dietro l'angolo. Non mancarono episodi sfortunati e un Stefano Colantuono al centro delle polemiche: tra la presunta mancanza di carattere della squadra e una mancanza di reazione da parte dei suoi ragazzi.
L'esonero del tecnico romano arrivò dopo la partita del 1º marzo 2015, quando la sua Atalanta cadde in casa contro la Sampdoria per 1-2. Da lì nacque la decisione di affidarsi a Edy Reja (che riuscirà poi a salvare la squadra), poi un anno e mezzo di transizione che avrebbe aperto le porte al ciclo Gasperini.
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