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Khedira: "Boateng era il migliore di tutti da giovane. Lavorare con Mourinho è stato fantastico"

Khedira: "Boateng era il migliore di tutti da giovane. Lavorare con Mourinho è stato fantastico"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 4 marzo 2022, 11:56Calcio estero
di Michele Pavese

Da Mourinho a Kevin Price Boateng, dal Real Madrid alla Juventus. Sami Khedira, ex centrocampista tedesco ritiratosi qualche mese fa, ha raccontato alcuni aneddoti del suo passato in una lunga intervista a ESPN.

Il migliore di tutti: "Boateng era mio compagno nella nazionale Under-15. Era così talentuoso, il migliore di tutti. Pensavo che sarebbe stato tra i primi cinque al mondo. Poteva giocare in tutte le posizioni. Ma devi lavorare sul talento".

La chiamata del Real: "Dopo il Mondiale del 2010 mio fratello mi disse che Mourinho mi aveva cercato. Ero molto giovane e non potevo crederci, poi parlai con lui e mi disse che mi avrebbe voluto nella sua squadra. Il colloquio durò poco: mi chiese quali fossero le mie aspettative e io risposi che volevo solo vincere. E lui mi convocò per la tournée americana. È stata una delle migliori esperienze della mia vita. Incontrare José e lavorare con lui è stato fantastico, mi ha aperto le porte del calcio ad alti livelli. Mi ha sempre dato fiducia, aveva bisogno di me per dare equilibrio a una squadra di fenomeni".

La rivalità con il Barça: "È stata molto speciale. Il mondo intero aspettava le nostre partite. Forse era troppo a livello personale, ma ha spinto entrambe le squadre a dare il massimo. Sono state alcune delle migliori partite che abbia mai giocato. Quel Barcellona è stata una delle migliori squadre della storia. Xavi, Iniesta e Busquets non perdevano mai la palla e bisognava trovare delle soluzioni, dovevamo anticipare le mosse, recuperare la palla e ripartire. Abbiamo perso solo un paio di volte"
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Cristiano Ronaldo tra Real e Juventus: "Ho conosciuto due Cristiano diversi: quello del Real Madrid era più giovane, forse un po' più insicuro ed egoista. Non in senso negativo, ma doveva trovare la sua personalità. Ha segnato tantissimi gol ed è stato fantastico, ma non aveva molta influenza sulla squadra. L'ho ritrovato alla Juventus e aveva quello stesso egoismo nel segnare, ma era un leader naturale. Ci ha sempre spinto e sapeva di aver bisogno del supporto dei suoi compagni di squadra per vincere i trofei. Anche al Real ha sempre fatto parte della squadra, ma alla Juventus era un po' più maturo. Sempre concentrato sul campo, ma un po' più rilassato. È sempre stato competitivo... In allenamento tutti volevano battere Cristiano ma se eri nella sua squadra volevi aiutarlo a vincere".

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