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Pigolotti: “Convocazioni in Nazionale sempre difficili. Europeo? Ho sensazioni positive”

Pigolotti: “Convocazioni in Nazionale sempre difficili. Europeo? Ho sensazioni positive”TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
ieri alle 19:04Calcio femminile
di Tommaso Maschio
fonte Di Stefano Berardo

“È bello e importante che si parli di Europeo e di calcio femminile in questo momento. Personalmente penso che la competizione europea sia più difficile di quella mondiale, questo perché all’interno della rassegna continentale sono racchiuse le nazionale top ten del ranking”. Siamo a ridosso dell’inizio del campionato europeo di calcio femminile in Svizzera e Tuttomercatoweb.com ha potuto contattare in esclusiva il Dottor Stefano Pigolotti che cura gli interessi due calciatrici del calibro di Agnese Bonfantini e Cristiana Girelli. “Sarà difficile andare avanti nella competizione – prosegue – ma io confido molto in questa Nazionale e ho sensazioni positive per il futuro”.

Cosa pensa delle convocazioni del CT Soncin?
"Sono sempre un tasto dolente quando avvengono. In Italia si dice spesso ci siano 60 milioni di commissari tecnici. Ognuno ha le proprie idee e le propri opinioni. Una cosa che ho imparato quando mi sono avvicinato al mondo del calcio è questa: in una rosa di 23 elementi ognuno ha la sua idea di gioco ma a decidere è l’allenatore perché è pagato per farlo. Allenatori e staff di selezioni nazionali vanno sempre in difficoltà quando si tratta di decidere chi portare e chi lasciare a casa. Chi viene convocato viene premiato divenendo parte di un progetto, chi rimane a casa subisce il contraccolpo dovuto al fatto di averci creduto e aver fatto tanti sforzi per essere parte di quel gruppo".

L’esclusione di Bonfantini ha destato scalpore
"Agnese è sicuramente una calciatrice che tutti pensavano andasse, quindi ci sta che siano rimasti tutti scioccati dalla mancata convocazione. È riconosciuta da tutti come un talento sopraffino. Ne seguo la crescita sin dagli albori. La conosco sia come calciatrice sia come donna. Mi fa male l’idea di non vederla partecipare ad un evento così importante che le sarebbe d’aiuto in termini di esperienza e la sua presenza probabilmente utile alla Nazionale. Assieme alla sua famiglia sono il suo primo tifoso, quindi se risulto un po’ di parte è normale".

Come sta vivendo la ragazza questa dolorosa esclusione?
"Nelle strutture che gestiscono gli interessi delle ragazze, io mi occupo anche di mental coaching: bisogna essere bravi a trasformare questa fase negativa in qualcosa di positivo senza esasperare la ragazza e farla reagire in maniera scomposta. Il dolore di una mancata convocazione è un qualcosa da cui possiamo anche trarre insegnamento per il futuro. Sono sicuro che Agnese saprà venire fuori da questo periodo difficile".

A Firenze le cose sono andate molto bene. Quanto può dare ancora la ragazza alla causa viola?
"Il progetto Fiorentina è importante per lei. Il percorso che ha fatto a Firenze le ha permesso di vivere un anno in cui i suoi standard, con alti e bassi combacianti con la performance della squadra, sono stati comunque rispettati. Penso che la Fiorentina sia fondamentale per la sua crescita professionale e siamo curiosi di vedere che spazio potrà ritagliarsi col nuovo allenatore. Agnese si è molto legata a Firenze; doveva essere solo un percorso di appoggio ma poi in primavera ha espresso il forte desiderio di restare in viola, e così alla fine abbiamo fatto".

In Svizzera andrà Cristiana Girelli, un’altra sua assistita e forse la calciatrice più in auge del momento
"Non penso che sia lei la calciatrice più in auge del momento, ma degli ultimi anni. I suoi goal sono stati sempre determinanti sia in Italia che all’estero. Se pensiamo alle reti in Nazionale, c’è un’amplificazione forte del suo lavoro e ho la convinzione che anche stavolta aiuterà il gruppo dandoci parecchie soddisfazioni".

Come commenta la stagione della juventina considerando anche l’età anagrafica?
"L’età è da tirare in ballo solo se parliamo di serietà professionale e maturità che ogni anno mette sempre in risalto. Per il resto sembra un’atleta di 25 anni. Ha una forza e una determinazione uniche, oltre a un carisma sviluppato nel corso di queste annate con la Juventus. Prego che questa sua leadership venga percepita bene anche in Nazionale in modo tale che le Azzurre possano trarne beneficio nel corso della rassegna europea".

Cosa si aspetta da entrambe per la prossima stagione calcistica?
"Mi aspetto che Girelli ci porti in dote altri goal e sia di stimolo per le giovani calciatrici che lavoreranno con lei. Per quanto riguarda Bonfantini ci farà godere del suo estro, che è nel suo DNA, e penso che avrà ancora più continuità rispetto alla scorsa stagione".

Non teme una convocazione dal maschile dove le priorità sono diverse?
"Nel calcio femminile esiste ancora un’aria di purezza che ogni tanto viene intaccata da figure che, avendo esperienze nel calcio maschile, intervengono con quella furbizia e astuzia tipica di quel settore. Non è una questione che considero totalmente negativa ma è evidente che nel maschile gli interessi sono differenti. Chi lavora nel maschile, con interessi economici enormi, sviluppa delle attitudini e delle competenze che ritengo un po’ borderline e se venissero inserite nel femminile sarebbe una cosa triste da vedere e allo stesso tempo inutile. Perché, purtroppo, nel settore delle donne girano pochi soldi e la competitività c’è ma non è così esasperante. Quindi bisogna assolutamente tutelare il mondo femminile dai modelli negativi del calcio maschile".

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