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30 Lange e Lode, sempre al suo posto. Che disfatta anche in B: Reggina derubata. Samp, ore contate. Ferrero spalle a muro. Sprofondo Padova, con Mirabelli non si sogna neanche più

30 Lange e Lode, sempre al suo posto. Che disfatta anche in B: Reggina derubata. Samp, ore contate. Ferrero spalle a muro. Sprofondo Padova, con Mirabelli non si sogna neanche piùTUTTO mercato WEB
lunedì 28 novembre 2022, 08:51Editoriale
di Michele Criscitiello
Direttore di Sportitalia e Tuttomercatoweb

Che bella l’Italia. Quella Nazione che non va al Mondiale e nessuno paga per il danno fatto al Paese. E come ripetiamo da mesi, se in un club Presidente e allenatore possono andare avanti dopo una disfatta tecnica, in Federazione questo non è consentito perché l’Italia è di tutti e di fronte a flop mondiali le dimissioni di tecnici e dirigenti devono essere una conseguenza immediata. Non ci meravigliamo più di nulla. Neanche che non vengano azzerati i vertici dell’AIA, non dopo un errore arbitrale o al Var, ma dopo che la giustizia ordinaria di questo Paese ha scoperto e arrestato il Capo Procuratore degli arbitri per spaccio internazionale di droga. Allora, a questo punto, davvero tutto è consentito. Altro che scandali calcistici. Se neanche una botta di questo tipo butta giù il palazzo noi ci arrendiamo. Trentalange non si è dimesso e neanche ha spiegato nulla dopo che gli hanno arrestato il capo della procura. Con accuse gravissime e vergognose. Passi lo scandalo dei bilanci, lo scandalo dei rolex, lo scandalo dei rimborsi gonfiati ma sullo spaccio internazionale di droga anche no. Il problema è Gravina che resta muto. Il problema è Trentalange che gioca a nascondino, il problema è Abodi che non giustifica la sua presenza al Ministero dello Sport (se non interviene in questi casi, quando interviene un Ministro dello sport?) Siamo di fronte ad un punto di non ritorno.

E dopo tutto questo scempio sembriamo quasi stupidi se parliamo che in serie B gli arbitri hanno fatto un altro disastro. Certo, non hanno spacciato, però si sono spacciati comunque per arbitri seri quelli che in campo e al Var hanno diretto Reggina-Benevento. Siamo d’accordo, la solita storiella che non c’è malafede ma come fa a non esserci malafede se un arbitro non annulla al Var il secondo gol del Benevento? Perché a Lissone abbiamo creato un casermone tecnologico che è costato un pacco di soldi se poi nessuno interviene e falsa una partita che poteva valere punti pesanti per la promozione? Punti che non tornano più. La Reggina ha alzato la voce con Taibi ma non basta. La società deve farsi sentire in maniera più forte. A Modena, la Reggina ha giustamente pagato ma ora che la situazione era identica, forse peggiore, perché si è vista convalidare il gol? Due pesi e due misure che penalizzano la squadra di Inzaghi. La Reggina sta facendo un grande campionato. Può vincerlo e può perderlo ma se deve perderlo non lo devono decidere gli arbitri. A questo punto mettiamoci tutti a spacciare con il fischietto in bocca. La Reggina gioca un gran calcio e Taibi è consapevole di aver perso un anno con Aglietti che gli aveva distrutto il lavoro sul mercato. Quest’anno, con Inzaghi, sta cavalcando l’onda e non può essere certo un arbitro con il suo Var a demolire un progetto tecnico.

Sono ore calde per il futuro della Sampdoria. Massimo Ferrero vorrebbe rientrare dalla finestra ma, ormai, è troppo tardi. Ferrero ha fatto molti danni a Genova ma almeno aveva salvato il verdetto del campo. Chi ha preso il suo posto ha ammazzato anche il giocattolo in campo. Scelte senza senso affidando la squadra a Marco Giampaolo e tanta confusione con il doppio DS, Faggiano-Osti. La Samp è una polveriera con problemi economici e una classifica disperata. Ferrero ha sbagliato troppe cose nel calcio e rientrare a Genova è di fatto impossibile per il rapporto che, ormai, si è bruciato con la piazza. L’ex Presidente della Samp si è fidato delle persone sbagliate e oggi è rimasto solo. Doveva vendere quando poteva. Oggi il tempo sembra abbondantemente scaduto. Non meritava la galera come un mafioso anni ’90 ma il calcio ha bocciato ampiamente il suo operato. Genova non lo vuole più e lui è cascato in troppe trappole. Peccato perché aveva l’intelligenza e la simpatia per fare un bel progetto con la Samp.

In questo mese senza serie A, ci guardiamo le serie inferiori. Cosa che, almeno io, faccio settimanalmente. Il Catanzaro vincerà la serie C girone C a mani basse. Ha un altro ritmo, altro gioco e altro organico. La sorpresa, per ora, nel girone A è la Pro Sesto. Il fallimento totale è quello del Padova. Almeno gli altri anni buttava 7 milioni a stagione ma arrivava ad un passo dalla promozione in serie B. Da quando la proprietà decise di cambiare, in pieno mercato invernale, Sogliano con Mirabelli il Padova è completamente andato in fumo. Lo avevamo detto alla Bianchi, pubblicamente e privatamente. Quell’errore è stata la cartolina finale di un progetto mai decollato. Non puoi affidare a Mirabelli una squadra di serie C, visto che da 10 anni non conosce mezzo calciatore di questa categoria. Non puoi dargli carta bianca. A distanza di un anno possiamo dire che avevamo ragione. Il Padova è una squadraccia che naviga a metà classifica in un girone mediocre e abbordabile. Lo vincerà, forse, il Pordenone che è una squadra normalissima. Vicenza e Triestina le altre due grandi deluse. Il Padova, per risollevarsi, avrebbe bisogno di una rivoluzione. Il tempo c’è e ci sarebbero anche le possibilità visto che nessuno corre. Intanto, di quel Padova che sfiorò la serie B due volte, i suoi protagonisti sono entrambi in serie A. Sogliano a Verona e Gatti all’Atalanta. Stai a vedere che il problema era un altro e, forse, è ancora lì in città?

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