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Allarme Inter: servono subito 170 milioni. Conti Uefa e stipendi da pagare. Ma Zhang per vendere vuole più soldi. Marotta, Conte, lo scudetto e la squadra in bolla. Anche la Juve fa i conti: rinnovo Dybala e poi la cessione

Allarme Inter: servono subito 170 milioni. Conti Uefa e stipendi da pagare. Ma Zhang per vendere vuole più soldi. Marotta, Conte, lo scudetto e la squadra in bolla. Anche la Juve fa i conti: rinnovo Dybala e poi la cessioneTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
venerdì 5 febbraio 2021, 08:01Editoriale
di Enzo Bucchioni

Ogni giorno che passa si fa sempre più difficile la situazione economica dell’Inter e complicata la gestione della squadra.

Ieri l’autorevole Finacial Time ha rivelato che la società nerazzurra avrebbe bisogno di una immediata iniezione di liquidità per far fronte alla gestione corrente anche in vista delle prossime scadenze di fine marzo quando ci saranno da regolare le pendenze con la Uefa per non perdere l’iscrizione alla Champions e da pagare gli stipendi ai giocatori per evitare penalizzazioni. Ma non solo questo. Così, secondo il giornale americano, nell’immediato servirebbero circa 175 milioni di euro, per tornare almeno a gestire senza l’acqua alla gola. Che fare?

Il presidente Zhang, come sappiamo, non può più mettere un euro di tasca propria, tanto che l’operazione Dzeko è sfumata per soli tre milioni. Le difficoltà economiche sono sicuramente personali, ma anche legate al diktat del governo cinese che vieta l’esportazione di valuta e gli investimenti nel calcio in presenza della crisi economica globale dovuta alla pandemia. Le risorse devono rimanere in casa, in Cina.

Per ovviare, in attesa che si concretizzi la cessione totale della società già avviata da qualche tempo, si stanno cercando difficili operazioni tampone in grado di far entrare liquidità almeno per portare a termine la stagione.

Operatori finanziari starebbero lavorando sulla cessione della quota del 31,05 del fondo LionRock riconducibile a Suning, magari portando la quota acquisibile al quaranta per cento. Operazione complessa. In attesa, naturalmente, che si trovi un accordo con il fondo Bc Partners che si occupa della cessione o con altri soggetti interessati. Il problema è la valutazione del club.

Zhang è partito dalla richiesta di un miliardo di euro, il fondo ha proposto l’affare a 750 milioni ottenendo un ecco no dalla proprietà cinese. Il punto d’incontro potrebbe essere a quota 900 milioni che però pare difficilmente raggiungibile a breve. Zhang spera così di poter avere liquidità necessaria nell’immediato dalla vendita delle quote di minoranza per ottenere due-tre mesi di tempo ulteriori per poter trovare un compratore e magari anche per provare fino in fondo a vincere lo scudetto che alzerebbe il valore del brand. Inoltre, Steven Zhang, il presidente, è molto legato all’Inter vorrebbe andarsene e chiudere i suoi anni all’Inter con un titolo prestigioso in bacheca, ma i tempi stringono, è complicato pensare di poter arrivare a maggio in queste condizioni.

Comunque altri fondi si stanno agitando per proporre delle soluzioni di vendita anche se Bc Partners è sempre l’interlocutore privilegiato.

Ovvio che in questa situazione siano state bloccate anche tutte le operazioni relative alla costruzione del nuovo San Siro e l’idea sia congelata in attesa della nuova proprietà. Ma non solo. I rischi di compromettere o intaccare anche la gestione sportiva sono molto alti e di questo dentro l’Inter si stanno preoccupando più di ogni altra cosa. L’obiettivo è uno e uno solo: isolare la squadra, tenerla in bolla, impedire che possa essere turbata o distratta da quanto accade fuori.

Non è facile. Per ora il rendimento è rimasto più o meno lo stesso, c’è stato qualche stop imprevisto e la sconfitta con la Juve nella semifinale di coppa Italia, ma l’Inter sembra tenere. Non è scontato.

Il presidente Zhang per il Covid ma non solo, è lontano da Milano ormai da molti mesi e il compito di tenere la rotta è nelle mani di Marotta e di Antonio Conte, gli uomini più vicini alla squadra, quelli che devono tenere in piedi la baracca. In certe situazioni è necessaria anche una grande dose di psicologia, in altre situazioni simili (ricordate la cessione del Milan?) alla fine s’è complicata anche la gestione sportiva e questo all’Inter non vogliono che accada. La squadra ha tutto per vincere lo scudetto e si sta lavorando molto sull’orgoglio personale e sull’obiettivo e per la proprietà cinese in uscita che comunque negli ultimi anni ha speso moltissimo anche in stipendi e bonus per questo gruppo che ha tutte le carte in regola per vincere.

Conte ha candidamente ammesso che il Progetto Suning è finito l’estate scorsa, ma anche questa Inter che non ha fatto mercato resta una delle favorite per il titolo. Per dilazionare gli stipendi la disponibilità dei giocatori c’è, un accordo è già stato trovato e si cercherà di gestire l’emergenza al meglio. Conte, naturalmente, spera che lo stop in coppa Italia non incida stasera contro la Fiorentina, sfida non facile. Ma da oggi in poi tutte le partite saranno una sorta di verifica anche legata all’esterno, il gruppo è fatto di professionisti di livello e lo stanno dimostrando. Certo è che se dopo l’uscita dai gironi della Champions, l’Inter dovesse uscire anche dalla coppa Italia, qualche scoria potrebbe rimanere insieme alla logica delusione. Pensando positivo, invece, l’eliminazione potrebbe liberare energie fisiche e mentali per l’obiettivo principale, lo scudetto, anche a fronte delle rivali (Milan, Juve e tutte quelle di testa) impegnate nelle coppe che riprenderanno fra pochi giorni.

La situazione dell’Inter, comunque, dovrebbe far pensare tutto il mondo del calcio. Fino a meno di due mesi fa la proprietà cinese era considerata solidissima e i nerazzurri sembravano destinati ad aprire un ciclo post-Juve. La pandemia sta facendo crollare tutte le certezze e sta minando le fondamenta di un calcio già malato di gigantismo.

Forse questo non è stato ancora bene compreso, c’è da sorridere quando si sente dire in giro (anche ieri) che la Juve s’è buttata su Marcelo in uscita dal Real. Il brasiliano ha 33 anni e guadagna circa 12 milioni netti. Non avete notato che, invece, anche la Juve sta cercando di ingaggiare giovani per abbattere il monte-ingaggi? E’ un passaggio obbligato per tutti, pena la sopravvivenza. Guardate cosa sta succedendo al Barcellona con il contratto di messi da 140 milioni lordi l’anno.

A questo proposito in casa Juve sarà un problema il rinnovo del contratto di Dybala in scadenza nel 2022. Il giocatore ha chiesto cifre astronomiche, si era parlato addirittura di 15 milioni. Dalla Juve filtrano numeri che si aggirano attorno ai dieci, ma anche rinnovare a dieci oggi è complicato. Possibile che si vada ad un rinnovo con il tacito accordo che dopo la firma per il giocatore si cercherà una soluzione in squadre che abbiano la possibilità di pagare certi ingaggi. Ma per far questo Dybala dovrà rientrare presto in forma e confermare tutto il suo valore nella seconda parte della stagione altrimenti a certe cifre sarà difficile anche avere un mercato all’altezza delle aspettative.

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