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La notte di Thuram. L’amore dei tifosi e l’immediato inserimento di un attaccante perfetto già per il sistema di Inzaghi

La notte di Thuram. L’amore dei tifosi e l’immediato inserimento di un attaccante perfetto già per il sistema di InzaghiTUTTOmercatoWEB.com
mercoledì 4 ottobre 2023, 16:05Editoriale
di Carlo Pizzigoni
Giornalista, scrittore, autore. Quattro libri, tanti viaggi. Tutti di Calcio. Su Twitter è @pizzigo. Su Twitch con @lafieradelcalcio

Per vedere segnare Thuram. Il primo coro dei tifosi dell’Inter, nella serata di festa nerazzurra che vede la squadra di Inzaghi tornare al successo in Champions è dedicato all’attaccante francese. Quello che è tuttora uno degli stadi più belli del mondo continua a essere un fattore per le milanesi quando giocano in casa: decibel che richiamano i concerti estivi, ambiente tra i migliori in Europa. L’urlo del Giuseppe Meazza è unico.

Marcus Thuram ha scelto questo stadio, ha voluto l’Inter nonostante l’idea iniziale della società era quello di utilizzarlo da primo backup dietro la coppia Lautaro-Lukaku, che nei piani doveva essere confermata come arma d’attacco. Le incomprensioni estive hanno portato alla promozione di Thuram, inizialmente accolto con un po’ di perplessità dall’ambiente. La società era anche corsa ai ripari con l’acquisto di Arnautovic, un nove che sa giocare spalle alla porta alla maniera del belga non più amatissimo (eufemismo) dagli interisti. Più di qualcuno crede che sarà lui presto il titolare: concetti superficiali che diventano verità, parole in libertà che si credono leggi. Tutto crolla nel derby, insieme al Milan di Pioli, fin lì quasi perfetto. La firma di una rete che resterà nella storia della stracittadina per la bellezza, si aggiunge a una prestazione clamorosa: ed ecco che Marcus diventa titolare di un coro apprezzatissimo, che si piazza subito nelle top 3.

Nato italiano, a Parma, dove esercitava, elogiato e ammirato papà Lilian, è cresciuto in uno dei migliori settori giovanili di Francia, quello del Sochaux, poi un passaggio in Bretagna quindi il salto in Bundesliga. Cresciuto oltre il metro e novanta, ha una corsa da levriero e il suo approdo in Germania esalta quest’unione di doti. Al Gladbach gioca da esterno ma si trasforma in attaccante centrale in un calcio di continue transizioni. Tutto ciò fa nascere una etichetta piuttosto scontata: sa giocare ben quel tipo di calcio. Falso. O meglio, la verità va ricostruita in maniera completa.

Il derby di campionato è il manifesto della crescita delle letture di questo giocatore che sa riconoscere tempi e spazi, soprattutto ha imparato quasi subito a leggere i movimenti del suo compagno d’attacco, Lautaro, che è il più sorpreso di tutti: perdendo Lukaku non si aspettava di essere immediatamente accompagnato da un simile collega. Però all’argentino, uno degli ultimi interpreti del Futbol callejero, quello da strada, detto con accezione super positiva, bastano un paio di partite per capire che Thuram può essere anche meglio di Lukaku, per le sue caratteristiche. Se nelle prime gare Marcus svariava troppo, ecco che aggiusta la sua heatmap e riconosce zone più interne. Sa quando correre e quando inserire le pause. Riesce a leggere le rotazioni dei centrocampisti, sa inquadrare gli accompagnamenti dei laterali, e il sostegno dei braccetti. Conosce già l’Inter, lo sviluppo offensivo e i movimenti senza palla che aiutano la squadra.

Tutto perfetto? Non ancora: manca ancora l’istinto in area di rigore, quello che ti fa muovere sul primo palo col tempo giusto, e nel traffico non riconosce sempre il numero di tocchi. Tempo al tempo, ad Inzaghi basta già così. Il ragazzo parla poco e parla bene, intanto. Dalla Francia anche il fratellino Kephren, oggi giocatore chiave del Nizza di Farioli, si interessa alla Serie A, rifletterà con calma. Il buon Lilian non ha solo trasmesso doti calcistiche ai suoi figlioli, c’è anche tanto equilibrio, educazione e attenzione ai comportamenti. Al gruppo servono giocatori così, lo ha certamente pensato anche Simone Inzaghi. Non magari nel momento del gol che ha regalato la prima vittoria in Champions di quest’anno: lì è partito un urlo, confuso insieme a quello di tutti gli altri: San Siro è diventata la bolgia di sempre. E poi è partito un coro: Per vedere segnare Thuram.

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