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Sembra un'altra vita rispetto a quattro anni fa. Anche perché la Svizzera non è la Spagna

Sembra un'altra vita rispetto a quattro anni fa. Anche perché la Svizzera non è la SpagnaTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 29 marzo 2021, 08:00Il corsivo
di Andrea Losapio

Quattro anni fa, quando l'Italia usciva dalla Friends Arena con una sconfitta, Gian Piero Ventura aveva la certezza di passare il turno. Cosa che per due anni non ha avuto, perché a ogni conferenza stampa c'era il mostro della Spagna. In effetti la nazionale iberica era un ostacolo davvero molto complicato da sorpassare, ma la sconfitta per 3-0 al Bernabeu, a inizio settembre 2017, è stato l'inizio della fine. L'Italia vinceva contro l'Uruguay 3-0 senza problemi, il 4-2-4 forse non funzionava come doveva, ma lo spettacolo c'era. Da lì in poi è caduta la catena, più psicologicamente che non fisicamente o tecnicamente. Sia alla squadra che allo stesso tecnico.

Stavolta sembra un'altra vita. Perché se è vero che le dieci vittorie consecutive nelle qualificazioni europee possono sembrare poca cosa, la verità è che l'Italia non vince (quasi) mai con il minimo scarto. È successo con la Finlandia e con la Bosnia, per il resto ci sono vittorie larghe, solitamente con un 2-0 quasi scritto. Le ventiquattro partite senza sconfitte di Mancini hanno il problema di non avere visto avversari come Germania, Francia o, appunto, Spagna. Però Olanda, Portogallo e Polonia, queste sì. La Bulgaria di oggi era davvero poca cosa, volenterosa e poco altro. Alle volte si può vincere senza convincere, ma sono i momenti in cui l'idea è che il gruppo sia davvero molto forte.

E poi la Svizzera non è la Spagna. Noi siamo già praticamente agli spareggi, la Svizzera no. E nemmeno l'Irlanda del Nord. La verità è che l'Italia se la gioca nelle due partite con i rossocrociati, ma Mancini è convinto di dovere arrivare primo. Rispetto a quattro anni fa, quando a ogni conferenza la risposta era "Abbiamo la Spagna nel girone", è già un bel passo in avanti.

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