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Amedeo Carboni, una vita incredibile. Dalle finali di Champions alla ristrutturazione dell'Azteca

Amedeo Carboni, una vita incredibile. Dalle finali di Champions alla ristrutturazione dell'AztecaTUTTO mercato WEB
giovedì 6 aprile 2023, 05:00Nato Oggi...
di Andrea Losapio

È una vita da film quella di Amedeo Carboni, che oggi compie 58 anni. La sua carriera da calciatore inizia all'Arezzo, in Serie B, passando poi per Bari ed Empoli, in A, e Parma nuovamente in B, prima della consacrazione definitiva alla Sampdoria di Vialli e Mancini, pur non vincendo il titolo con Mantovani presidente perché passato alla Roma, dove diventa una bandiera dal 1990 al 1997. Terzino difensivo, diligente e pupillo dei propri allenatori, sboccia però a 32 anni, quando decide - uno dei primi italiani - di fare le valigie e salutare la Serie A nel momento di maggiore splendore, fine anni novanta, per andare a giocare al Valencia.

Ne diventa il capitano e quasi simbolo, perché arriva fino alla soglia dei 40 anni - nel 2006 - vincendo due campionati spagnoli, ma non solo. Arrivando due volte in finale di Champions League, prima con Cuper e poi con Benitez come allenatore. Totale in carriera: 749 partite giocate e 10 gol, mentre in Nazionale - anche perché chiuso da Panucci, Di Livio e compagnia - ne raccoglie solamente diciotto, con una rete. Nel 2007 diventa il direttore sportivo del Valencia, rischiando di arrivare all'acquisto di Cristiano Ronaldo - sfumato per questioni burocratiche e un mancato accordo con il Manchester United - diventando poi consulente di Benitez nella sua parentesi all'Inter.

E dopo il ritiro? Una carriera da opinionista, sì, ma anche una vita intorno ai campi di calcio. Perché Valencia gli offre la possibilità di ristrutturare il Mestalla, uno dei migliori stadi d'Europa, grazie all'azienda di cui è socio. Di più, perché c'è il progetto di ristrutturazione per il mitico stadio Azteca, dove è stata giocata la partita del Secolo (scorso), Italia-Germania 4-3.

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