MIchel Platini, il genio francese prima di Zidane. L'Icaro della UEFA, troppo vicino al sole

"Senza l'Avvocato non sarei mai diventato Michel Platini. Le parole in un'intervista di un mese e mezzo fa, a La Stampa, spiegano qual è stato il vero bivio della carriera e della vita di Le Roy. L'antesignano di Zinedine Zidane, uno dei numeri dieci più conosciuti della storia della Juventus, indissolubilmente legato alla figura di Gianni Agnelli. Perché c'è stato un momento in cui poteva anche finire all'Inter, messo sul taccuino da Sandro Mazzola - che aveva smesso da poco di giocare - e già alla caccia di un possibile talento. E Platini lo era davvero, un diamante straordinario, uno dei pochi su cui poter puntare per diventare subito competitivi, soprattutto con la riapertura delle frontiere che ne concede solamente con il contagocce.
E perché non andò in porto? Lo rivela comunque Mazzola, allora dirigente. “Noi avremmo preso Platini per 80 milioni, riconoscendogli un ingaggio di 250 a stagione. Con la sua società Michel aveva ancora un anno di contratto, i dirigenti volevano aumentargli lo stipendio per alzare il parametro in vista di una cessione. Suggerimmo a Michel di non cadere nel tranello: avremmo provveduto noi a versargli i soldi mancanti nell’attesa della fine dell’embargo. Organizzavamo le amichevoli all’estero e invece di riportare il denaro in Italia, tramite giri avventurosi attraverso l’Europa, finivamo per depositarli in un conto parigino a nome di Platini. Dopo un anno, Fraizzoli, che era ligio, quadrato e regolare, si stancò del tran tran ai limiti della legge e perdemmo l’attimo. Quando incontro Platini, ancora mi prende in giro.”
Il passaggio alla Juventus coincide con alcune pagine irripetibili, nel bello e nel brutto. La Champions vinta all'Heysel, quella persa contro l'Amburgo. Il gol annullato in finale di Intercontinentale, ma anche i Palloni d'Oro e i tre campionato da capocannoniere. Platini diventò un campione generazione con la Juventus. Poi la carriera da politico del pallone, con il Fair Play Finanziario ingegnato per abbassare le spese pazze del calcio (il giochino non è riuscito granché) fino alla presidenza della UEFA persa per delle presunte tangenti, con il dirigente che poi è stato riabilitato dalla giustizia svizzera e assolto qualche anno fa. Oggi Michel Platini compie 68 anni.
