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Addio a Bruno Pizzul. Con lui se ne va l'ultimo di una generazione di telecronisti

Addio a Bruno Pizzul. Con lui se ne va l'ultimo di una generazione di telecronistiTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 5 marzo 2025, 11:47Serie A
di Redazione TMW
fonte di Luca Calamai

Le trasferte al seguito della Nazionale con Bruno Pizzul erano un fantastico momento professionale. Regalava lezioni di calcio senza pontificare, usando termini semplici ma chiari, trascinandoti nel mondo che lui ha sempre amato e rispettato. Alla fine ne uscivi sempre più ricco. Trovando in quell'omone che non faceva mai pesare la sua popolarità un perfetto compagno di viaggio. Con il quale poi condividere magari la cena parlando di buoni vini e di vita. Pizzul è stato l'ultimo telecronista di una generazione che affrontava ogni partita con il preciso intento di mettersi solo e soltanto al servizio di chi andava in campo. La regola di base era evitare di essere protagonista. Il telecronista doveva essere come l'arbitro: era bravo quando nessuno si accorgeva della sua presenza. Non amava alzare i toni durante la diretta, non amava inventare frasi a effetto. Preferiva spiegare l'atteggiamento tattico delle squadre, raccontare le caratteristiche dei vari giocatori, celebrare il gesto tecnico. Amava gli artisti del pallone ma amava sottolineare il sacrificio dei guerrieri. O, come canta Ligabue (pensando a Lele Oriali…) di chi si esalta nella sua eterna vita da gregario.

Pizzul a differenza del suo predecessore Nando Martellini non ha potuto urlare tre volte "Campioni del Mondo" nella notte magica di Madrid. L'ultimo Mondiale che h accompagnato da telecronista è stato quello del 2002 in Giappone. Un'esibizione che di magico ha avuto ben poco. Lui lo ha raccontato con l'abituale equilibrio, Senza risparmiare le critiche frutto di precise analisi. Frutto della sua grande competenza. Non a caso i commissari tecnici che ha incrociato (a cominciare da Enzo Bearzot che veniva dalla sua terra) lo hanno sempre ritenuto un credibile interlocutore. Lo stesso vale per gli allenatori di Serie A con i quali spesso si è confrontato anche nei panni di gradevole conduttore televisivo.

Mi piacerebbe che il telecronista Bruno Pizzul restasse comunque un riferimento per i suoi giovani colleghi. Per carità, cambiano i tempi, cambia il modo di raccontare una partita, cambia il modo di proporsi. I telecronisti di oggi sono bravissimi e sono personaggi molto amati e molto seguiti anche nel loro raccontarsi sui social. Non riesco a immaginare Bruno impegnato a controllare come vanno i suoi numeri su Instagram o X o Tik Tok. Parlando dei social di oggi avrebbe scosso la testa sconsolato. O forse annoiato. Il Pizzul telecronista fa parte del passato ma il Pizzul pensiero è più che mai di attualità.

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