Bologna, la pista che porta a Ciro resta "Immobile": c'è il nodo ingaggio da sciogliere

Dopo il debutto in Champions League della passata stagione, la vittoria della Coppa Italia e l'approdo in Europa League, il Bologna non ha intenzione di ridimensionarsi. La società rossoblù è al lavoro per allestire una squadra che nella prossima stagione abbia tutti i crismi per lottare su quattro fronti. A tal proposito, come vi abbiamo raccontato nei giorni scorsi, il club felsineo starebbe seriamente valutando l'opportunità di ingaggiare Ciro Immobile, sebbene la missione non sia del tutto agevole.
I contatti tra Giovanni Sartori, direttore sportivo del Bologna, e Alessandro Moggi, procuratore di Immobile, sono costanti e sembrano aver già aperto a un dialogo costruttivo. Tuttavia, l'operazione non è priva di ostacoli. Se da un lato l'entourage di Ciro nazionale ha manifestato l'intenzione del proprio assistito di rilanciarsi nel Bologna e l'area tecnica dei rossoblù abbia identificato in lui l'attaccante ideale da offrire a Vincenzo Italiano per affiancare Santiago Castro e Thijs Dallinga, di contro il contratto di Immobile con il Besiktas e gli elevati costi legati al suo ingaggio rappresentano degli scogli significativi. In tal senso il lavoro che spetta a Giovanni Sartori e Marco Di Vaio è tutt'altro che semplice.
Dopo aver perso Edin Dzeko, che sarebbe stata una soluzione decisamente più abbordabile, il Bologna non vuole farsi scappare anche il bomber di Torre Annunziata. Il motivo? Anzitutto, porterebbe a Casteldebole un giocatore che ha segnato 207 gol solo con la Lazio: un dato significativo considerando il bisogno di una punta di peso per i rossoblù, specie dopo le difficoltà incontrate nella scorsa stagione. Secondariamente, considerando che Castro è un classe 2004 e Dallinga un classe 2000, l'arrivo di un altro giovane potrebbe essere utile per il futuro, ma non per il presente, dato il rischio che necessiti di tempo per adattarsi ed il fatto che comporterebbe una spesa superiore ai 10 milioni. Inoltre, quest'ultimi, osservando Immobile nel lavoro quotidiano avrebbero l'opportunità di apprendere i trucchi del mestiere da uno che detiene il record di reti segnate in Serie A in una singola stagione (36 nel 2019-20, che gli sono valse la vittoria della Scarpa d'Oro).
Dunque la volontà da parte del Bologna di portare Immobile a Casteldebole c'è tutta, così come quella dello stesso calciatore che nutre una grande stima per Vincenzo Italiano, sia per il gioco offensivo che predilige sia per la sua capacità di entrare in sintonia con i giocatori e di stabilire con loro un rapporto empatico. Uno stimolo che rappresenta ciò di cui Immobile ha esattamente bisogno.
Tutto bellissimo, tuttavia va trovata la quadratura del cerchio anche sotto l'aspetto economico. Re Ciro è sì pronto a ridursi lo stipendio, ma al Besiktas guadagna 6 milioni di euro e a Bologna il tetto massimo è fissato a 2 (al momento li percepisce solo Riccardo Orsolini). L'altro ostacolo significativo è che - rispetto a Dzeko che era svincolato - Immobile è ancora sotto contratto con il Besiktas: dunque dopo aver trovato l'accordo con il calciatore bisognerà farlo anche con il club turco per il prezzo del cartellino.
Pertanto - sebbene la trattativa stia mostrando segnali di progresso -, giudicando i numeri, l'operazione sembra essere più complicata del previsto. Sebbene entrambe le parti abbiano la volontà di trovare un accordo, il Bologna deve procedere con cautela, evitando di compiere passi più lunghi della gamba.
