Cagliari, Hatzidiakos: "Cagliari come Rodi, spero un giorno mi ricordino con orgoglio"

Lunga intervista concessa ai canali ufficiali del Cagliari per Pantelis Hatzidiakos, il difensore greco arrivato in Sardegna sul finire del mercato dall'AZ Alkmaar, che si è raccontato e ha parlato delle prime settimane in Italia: "Per me è sempre stato un sogno giocare in Italia, mi piace il calcio italiano e ho visto molte partite nelle ultime due stagioni. Cagliari rappresenta una grande opportunità che già conoscevo da prima, grazie al mio amico Lykogiannis e mi ha parlato benissimo della piazza. Ho parlato con il mister in merito alla squadra. Cagliari è una bella città e la Sardegna una fantastica isola dove ci sono le migliori condizioni per confrontarmi con la Serie A. Il Cagliari è un grande club con tanti tifosi. Amo la passione dei tifosi, mi nutro della passione della gente e so che questa è una piazza ricca di amore per i nostri colori".
Le origini.
"Sono nato a Rodi, una piccola isola dove non abbiamo squadre come il Cagliari e mi sono spostato ad Atene a 12 anni per giocare nel Panathinaikos. Ci sono rimasto 2 anni, poi per via della crisi in Grecia, io e la mia famiglia abbiamo lasciato il Paese perché non c'era futuro per me e per i miei genitori. Ci siamo trasferiti in Olanda, il paese di mia madre: un Paese che offre ottime opportunità per costruire la tua vita e sono stato fortunato a poter giocare nell'AZ Alkmaar. Mia mamma ha mandato una mail al club dicendo che suo figlio era un calciatore e loro, anche se erano sorpresi, hanno risposto. Ho potuto provare ad allenarmi 2-3 settimane, mi hanno accettato e, alla fine, sono rimasto per 12 anni. Ho giocato tantissime gare con loro, è diventata casa mia e sono fortunato a fare parte della storia del club".
Gli obiettivi personali.
"Per me è molto importante vincere le partite ed essere ricordato come un giocatore che ha messo passione e ha lottato per il Cagliari e che avrà dato tutto. Spero che un giorno i tifosi possano dire con orgoglio "Pantelis è stato qui", questa è la cosa più importante. Ho avuto 2-3 giorni per visitare la città e anche la mia famiglia è stata qui: loro hanno visto più di me perché io ero impegnato negli allenamenti. Non ho visto molto, ma mi sembra quasi di essere tornato a casa, a Rodi: si assomigliano molto, è bello essere qui. Le persone sono molto gentili e mi hanno aiutato molto, voglio imparare presto l'italiano. Le sensazioni sono davvero stupende. Con l'Udinese abbiamo giocato una buona partita e tenuto la porta inviolata, grazie a un bell'intervento di Boris. Sto cercando di imparare l'italiano, Dossena mi sta aiutando con le parole base. Con Matheus siamo arrivati insieme, quindi la nostra situazione è simile. C'è un bel feeling anche con Boris: lui è serbo e tra greci e serbi c'è sempre stato un buon rapporto. Mi trovo bene con tutti, sono tutti bravissimi ragazzi e mi hanno fatto sentire a casa".
