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Capello scettico sull'Allegri-bis. Ma alla Juve i grandi ritorni funzionano, dal Trap a Lippi

Capello scettico sull'Allegri-bis. Ma alla Juve i grandi ritorni funzionano, dal Trap a LippiTUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
mercoledì 28 aprile 2021, 14:38Serie A
di Ivan Cardia

“Non sempre chi è tornato, e parlo anche del sottoscritto”. Così, negli studi di Sky, Fabio Capello ha commentato ieri l’ipotesi di un ritorno di Massimiliano Allegri sulla panchina della Juventus. Il riferimento era alla sua storia personale: salutato il Milan nel 1996 per andare al Real Madrid, Don Fabio tornò in rossonero un anno dopo. La stagione fu decisamente negativa, e il Diavolo concluse il proprio campionato al decimo posto nella classifica di Serie A. I cavalli di ritorno, nel calcio, sono del resto un grande rischio. Un esempio su tutti? Marcello Lippi: tornato sulla panchina della nazionale dopo il successo del 2006, il ct fu protagonista del tonfo azzurro ai mondiali del 2010.

In casa Juve, la storia è diversa. E proprio quella di Lippi lo testimonia. Tecnico dei bianconeri dal ’94 al ’99, il viareggino vinse tre scudetti e una Champions League. Tornato a Torino dal 2001 al 2004, mise in bacheca altri due titoli nazionali e portò la Vecchia Signora alla finale di Manchester. Niente male, insomma. Del resto, alla Juve era già successo con un altro grandissimo della panchina all’italiana. Giovanni Trapattoni guidò i bianconeri dal ’76 al ’91, in uno dei cicli più fortunati e vincenti nella storia del nostro calcio. Richiamato alla Juve dal ’91 al ’94, non riuscì a vincere un altro scudetto (ben sei nella prima avventura bianconera), ma in compenso trascinò Madama alla conquista della seconda Coppa UEFA della sua storia. Terzo esempio, quello di un altro grande come Carlo Parola, che fu addirittura protagonista tre volte sulla panchina della Juve. Dopo i due scudetti vinti nel 1960 e nel 1961, l’autore della rovesciata più celebre d’Italia tornò in sella a metà anni Settanta. Risultato? Un altro scudetto, il terzo della sua carriera da allenatore, il sedicesimo in quello della Juve. A volte i cavalli di ritorno galoppano eccome.

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