E se ci fosse il Mancini-bis? Lui è disponibile, Gravina per ora non lo considera

Il passo indietro di Claudio Ranieri costringe la FIGC e il suo presidente Gabriele Gravina a tornare al lavoro per scegliere il successore di Luciano Spalletti sulla panchina azzurra. Il tecnico di Testaccio, che ha preferito concentrarsi sulla Roma, era il grandissimo favorito: tra le alternative, ha perso quota Stefano Pioli, e la soluzione più credibile al momento - posto che una decisione non c’è, ma si apre una fase di riflessione - è quella che porta a uno dei campioni del 2006.
E se ci fosse il Mancini-bis? Lui è disponibile… Il tecnico di Jesi, campione d’Europa con la Nazionale nel 2021, è senza dubbio il più grande “nome” tra gli allenatori liberi, dopo che Ancelotti si è accasato in Brasile e Allegri è tornato al Milan. L’avventura in Arabia Saudita, che lo portò ad abbandonare la Nazionale italiana a metà del ciclo e otto giorni dopo la nomina a coordinatore delle nazionali, è durata poco e non è stata particolarmente felice. Di recente, il Mancio ha spiegato pubblicamente di essersi pentito di quella decisione: “Se tornassi indietro, non darei l’addio alla Nazionale. Me ne sono pentito: ci sono state incomprensioni, se avessi parlato di più col presidente, tutto sarebbe andato avanti. È stato un mio errore, tornando indietro resterei”. Parole non solo di circostanza: chi gli è vicino assicura che Mancini sarebbe pronto al grande ritorno, che se arrivasse la chiamata risponderebbe di sì. Un modo come un altro di far arrivare la candidatura sul tavolo del presidente federale.
E Gravina? Non lo considera, per ora. Tra i due, all’epoca, volarono gli stracci. Il presidente della FIGC prese malissimo l’addio in fretta e furia, comunicato nel caldo agostano con una PEC notturna, e in più occasioni ha rimarcato la delusione, sottolineando di essersi sentito “tradito da un amico”. I rapporti tra i due non sono mai stati ricuciti del tutto, anche se più di recente Gravina ha spiegato di dover tenere separata la dimensione professionale da quella umana. A dicembre, però, il numero uno della federazione chiuse la porta subito dopo il pentimento del Mancio: “Rispetto il pensiero di Roberto, che rimarrà per sempre nella storia azzurra insieme a tutti i protagonisti dello splendido trionfo europeo del 2021. Adesso ritengo più corretto pensare al presente e al futuro della nostra Nazionale". Al momento, la situazione non pare cambiata: pur consapevole della sua disponibilità, Gravina non sta considerando Mancini tra le ipotesi. Per ora: il passo indietro di Ranieri porterà ad approfondite riflessioni, che magari prenderanno anche qualche giorno. E non è da escludere che, vista la mala parata, Gravina possa anche ripensare a un nome che, tecnicamente, è comunque una garanzia, più dei campioni del 2006. Che al momento sembrano la strada più probabile.
