Ranieri dice no all'Italia, e ora? Non è detto che si torni su Pioli: la situazione

Claudio Ranieri dice no alla Nazionale italiana, e per la FIGC si riapre il toto-allenatore per il post Luciano Spalletti. Che non è detto riparta da Stefano Pioli: il tecnico emiliano, contrattualmente legato all’Al Nassr, è sicuramente un nome stimato dal presidente federale Gabriele Gravina, ma per la Federcalcio si apre un periodo di riflessione.
No al secondo “scontro”? I dubbi sulla virata di Pioli derivano da due fattori: il primo, non è così semplice liberare il tecnico dal contratto che lo lega al club di Riyadh. Il secondo, ben più rilevante visto quanto accaduto con Ranieri, è che Pioli avrebbe già dato il suo sì di massima alla Fiorentina, promettendosi al club viola per un ritorno in Italia. Dato che alla base del no di Ranieri vi è stata la volontà di rispettare gli impegni presi con la Roma, la Federcalcio potrebbe quindi voler evitare un nuovo confronto con un altro club di Serie A - anche se in questo caso non c’è ancora alcun contratto, ovviamente - e valutare altre situazioni.
Fase di riflessione. Come detto, quindi, in via Allegri - dove il no di Ranieri, che nei primi contatti sembrava entusiasta della possibilità di assumere un ruolo da salvatore della patria - si apre una fase di riflessione. La scelta potrebbe anche cadere su altri nomi la cui storia sia legata in maniera profonda ai colori azzurri, ma alla FIGC (che avrebbe voluto annunciare il prima possibile il sostituto di Spalletti per evitare di vedere la panchina azzurra vuota) servirà un po’ di tempo per decidere come muoversi.
