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Di Livio: "Pogba poco professionale. Il -15 alla Juve? Errori gravi dei dirigenti"

ESCLUSIVA TMW - Di Livio: "Pogba poco professionale. Il -15 alla Juve? Errori gravi dei dirigenti"
venerdì 10 marzo 2023, 15:08Serie A
di Pietro Lazzerini

Angelo Di Livio è stato uno dei giocatori più vincenti della storia del nostro calcio. Spaziando dai campionati e dalla Champions League con la Juventus fino alla Coppa Italia con la Fiorentina, l'ultima della storia del club viola in ordine di tempo prima di seguire la squadra anche nella retrocessione in C2. È stato a lungo anche una colonna della Nazionale, quando l'azzurro era un colore predominante nel corso dei Mondiali e degli Europei, subendo anche il clamoroso torto nel 2002 contro la Corea del Sud e l'arbitro Byron Moreno. Per parlare del nostro calcio spaziando dai bianconeri fino ai viola, passando dalla Roma e concludendo con alcune riflessioni proprio sull'Italia, la redazione di TMW lo ha contattato in esclusiva:

La Juventus ieri ha battuto meritatamente il Friburgo ma con un risultato striminzito che lascia aperta la sfida di ritorno in Europa League. Si aspettava qualcosa di più?
"Sì, mi aspettavo qualcosina in più soprattutto in termine di gol. Abbiamo però visto che è stata una partita difficile anche da interpretare, ci sono stati diversi infortuni come quello di Chiesa quando è entrato. Ci vorrà la miglior Juventus al ritorno per cercare di passare il turno".

Cosa deve rappresentare questa Europa League per la Juventus?
"Deve essere tutto, come del resto deve esserlo anche la semifinale di Coppa Italia. Purtroppo non ha più speranze per rientrare in Champions, vedremo cosa succederà col -15. La Juve deve cercare di mettere la testa giusta e cercare di arrivare a entrambe le finali: questo deve essere un obiettivo in una stagione così particolare".

Di Maria è stato di nuovo decisivo, si parla molto del suo futuro: lei lo confermerebbe?
"Tutta la vita. Un giocatore che nonostante l'età sta dando tanto, forse l'unico che sta dando quello che deve dare un grande leader e un grande campione. Mi piacerebbe rivederlo nella Juve anche il prossimo anno perché è un valore aggiunto per questa squadra".

Pogba è stato escluso dai convocati da parte di Allegri a causa di un ritardo per la convocazione. Si aspettava questo rendimento del francese?
"Allegri ha fatto benissimo a trattarlo così. Non mi aspettavo un ritardo così da un giocatore che non ha mai giocato. Io credo che ci voglia più professionalità in queste situazioni. Fossi un giocatore che tutti stanno aspettando da mesi, andrei al campo un'ora e mezzo prima della convocazione".

Cosa pensa di ciò che sta accadendo fuori dal campo per quanto riguarda la Juventus? Il -15 e l'inchiesta Prisma?
"Io credo che c'è stata poca professionalità da parte dei dirigenti. Sono stati commessi errori troppo gravi. Un professionista non li può fare. Poi dico anche che secondo me la pena è stata eccessiva e rapida. Potevano prendersi del tempo e ragionare su quale potesse essere una via di mezzo. Così hanno rovinato una società non solo per questa stagione, ma anche per la prossima".

Passando alla Roma, dopo la vittoria contro la Real Sociedad, può candidarsi alla vittoria dell'Europa League?
"La Roma è una squadra difficile da battere. Si sa difendere, sa ripartire, forse manca un po' di qualità o di idee nella fase offensive, ma tutti vorrebbero evitarla in questo momento. Ha fatto un grande risultato contro una squadra che mi è piaciuta come la Real Sociedad. Il 2-0 però non basta per dormire sonni tranquilli in vista del ritorno, vai a giocare in questi campi contro queste squadre, può essere un risultato ribaltabile e ci vorrà la massima concentrazione da parte della squadra di Mourinho".

Parlando proprio di Mourinho, che giudizio dà a questo primo anno e mezzo alla guida della Roma?
"Sulle sue lamentele a proposito della rosa, non mi trova d'accordo. Perché poi i giocatori non li prendi in considerazione quando si giocano le partite, non stanno bene psicologicamente. La Roma è messa bene, ha tante riserve di livello. Il mio giudizio è positivo ma per la rosa che ha penso che la Roma possa fare ancora molto di più".

Cosa manca alla Roma per lottare per lo scudetto?
"Le idee ci sono e la società è solida. Manca un grande attaccante, gli è sempre mancato. Serve una punta che faccia 20 gol. Devono andare alla ricerca di una punta che possa permettere alla squadra di fare più gol. Anche Abraham e Belotti fanno pochi gol, serve un vero attaccante".

Il prossimo capitolo è sulla Fiorentina: cosa pensa della stagione europea dei viola?
"Ieri potevano fare qualche gol in più, ma questa Fiorentina sta cominciando a piacermi. Perché sono due/tre partite che giocano bene, contro il Milan ho visto una grande viola, e questo mi fa ben sperare anche in vista del ritorno. Sono cresciuti, anche davanti dove le punte iniziano a fare gol. Ma è l'insieme della squadra che mi fa ben sperare".

Sono passati 22 anni dall'ultimo trofeo alzato dalla Fiorentina e lei era in campo, pensa che possa essere arrivato il momento di sfatare questo tabù?
"Questa Fiorentina ha le potenzialità per arrivare in fondo sia in Coppa Italia che in Conference. Nella coppa nazionale sulla carta la strada sembra spianata ma occhio alla Cremonese che ha eliminato Napoli e Roma. In Conference è vero che ci sono squadre come la Lazio, il West Ham e il Villarreal, ma penso che qualcuna andrà fuori al prossimo sorteggio. La squadra però sta crescendo e questo mi dà qualche certezza in più".

Commisso spesso è divisivo tra i tifosi della Fiorentina, lei che idea si è fatto del proprietario viola?
"Le cose che stanno facendo secondo me sono giuste. A cominciare dal Viola Park. Mi pare che ci sia l'idea di fare del bene per la Fiorentina, ma è anche vero che è arrivato il momento di non cedere i giocatori migliori come accaduto in precedenza. Io voglio rivedere una Fiorentina competitiva. La Fiorentina deve stare sempre tra le prime 7 in classifica. Vedo il Torino, vedo il Bologna, e la Fiorentina non la vedo e questo mi fa stare male".

Lei è stato capitano dei viola, ora la fascia è intorno al braccio di Biraghi che è spesso criticato per il suo carattere. Lei come lo giudica?
"Lui alterna prestazioni buone a prestazioni meno buone, ma fa parte del rendimento di un giocatore. Non lo conosco di persona, però mi sembra che quando c'è da mettere la faccia è sempre uno dei primi che si espone".

Ultimo capitolo della nostra intervista: la Nazionale. Mancini sta chiamando degli oriundi per migliorare la rosa azzurra. Lei cosa ne pensa?
"Si trova in un momento delicato. C'è una evidente mancanza di attaccanti e va trovata una soluzione. Sono d'accordo con Mancini che è andato a cercare all'estero giocatori per risolvere questo problema. Dobbiamo però lavorare in quel ruolo nei prossimi anni, vanno ritrovati gli attaccanti bravi, giovani, che si sappiano adattare anche in breve tempo".

Come si spiega questa mancanza di punte di livello?
"Ai miei tempi rimanevano fuori tanti attaccanti, c'era tanto traffico in quel ruolo, e i ct venivano criticati in base a chi veniva escluso. Dipende anche dai giovani che arrivati a un certo punto non riescono a fare l'ultimo step e si perdono ma così diventa un problema per Mancini".

Cosa possono fare la federazione e i club per aiutare Mancini?
"Penso che stiano già lavorando per aiutarlo. I club stanno lanciando tanti giovani e penso che qualcosa si stia muovendo. Però forse manca proprio la qualità al di là della ricerca dei giocatori".

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