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Gullo: "Segnalai Osimhen al Nizza il primo giorno. Così andò con Zidane..."

ESCLUSIVA TMW - Gullo: "Segnalai Osimhen al Nizza il primo giorno. Così andò con Zidane..."
venerdì 7 luglio 2023, 11:38Serie A
di Raimondo De Magistris
fonte Dall'inviato a Malta di Tuttomercatoweb.com

Giovanni Gullo si confessa ai microfoni di 'Tuttomercatoweb.com'. Scout di grande esperienza, entra al Nizza nel 1984 e poi ci ritorna nel 2015 fino allo scorso 30 giugno, quando il suo contratto scade e non può essere rinnovato perché a 67 anni la legge francese non lo permette. Però Gullo, 23 anni al Milan e trascorsi anche alla Juventus e al Monaco, sente di poter ancora essere utile al mondo del calcio. Del resto 40 anni di partite viste a tutte le latitudini gli hanno permesso non solo di crearsi contatti importanti, ma anche e soprattutto di affinare la vista. Sempre alla ricerca del talento del futuro. "Perché io - dice Gullo ai nostri microfoni - sono sempre stato uno scout, non un osservatore. Ed è un lavoro diverso: lo scout deve capire se un ragazzo di 16-17 anni può davvero diventare un calciatore".

Tra i tanti giocatori che Gullo ha osservato a lungo c'è Cher Ndour, stella dell'Under 19 dell'Italia. "Volevo portarlo al Nizza quattro anni fa, poi l'ho osservato a lungo anche in Portogallo, nei campionati giovanili portoghesi. Sono molto felice della sua scelta, ora è un giocatore del PSG e gli auguro di giocare tanto. Ma non sarà facile, il PSG non è il Nizza: qui da noi i giovani giocano. Guardate Badredine Bouanani: dicembre 2004 ed è già stabilmente in prima squadra. A Parigi è più difficile per un ragazzo: lì giocano le stelle, i nomi".

Quello con Gullo è un viaggio nella memoria, in un passato più o meno recente. Un viaggio fatto di storie come l'aver lavorato con Giuntoli calciatore quando alla Sanremese era direttore sportivo oppure quando nel 2015, all'indomani del suo ritorno al Nizza, mandò subito alla dirigenza la prima segnalazione: Victor Osimhen. "L'avevo visto al Mondiale Under 17 negli Stati Uniti, mi aveva impressionato. Aveva la stessa fame, la stessa cattiveria di oggi. Poi certo tecnicamente da sgrezzare. Dall'altro lato non mi arrivò una grande risposta, mi dissero di essere più severo nelle segnalazioni. Mi adeguai... Ma avevo ragione io, oggi vale 150 milioni di euro".

Lavoro particolare quello dello scout. Svolto dietro le quinte, spesso su campi sconosciuti e segnalando ragazzi che magari nemmeno ti conoscono: "Nel 1989 ero alla Juventus. A Cannes c'era un signore italiano che lavorava allo stadio, staccava i biglietti, e mi era capitato di parlare qualche volta con lui. Tra una chiacchiera e l'altra mi disse di aver visto agli allenamenti un giovane fortissimo che dovevo assolutamente andare a vedere. Mi fidai, era Zinedine Zidane. Dopo la prima partita non gli ho più tolto gli occhi di dosso e l'ho seguito per 2-3 mesi, andai a vedere anche la sua prima partita in prima squadra a Nantes. A quel punto lo segnalai al ragionier Secco, tanti anni fa. Boniperti mi chiamò e mi chiese dove l'avrei fatto giocare e io gli risposi: 'Non l'ho visto giocare in porta, poi può giocare dappertutto...', la mia risposta. Boniperti mi guardò un po' stranito. Poi la Juventus l'ha preso sette anni più tardi".

Gullo ha lavorato come capo-scout al Milan per 23 anni. "Il feeling con Braida era perfetto, ci capivamo al volo. Non capisco come certi dirigenti non siano ancora centrali nel mondo del calcio". Praticamente tutti i francesi sbarcati a Milano in quegli anni arrivarono grazie a una sua segnalazione visto che per il Milan lavorava principalmente sul mercato francese. E la Francia è una costante nella sua carriera perché dopo aver lavorato anche al Monaco, tra il 2009 e il 2011, Gullo lavora al Milan per altri tre anni per poi rientrare in quel Nizza dove tutto era iniziato nel 1984. Flavius Daniliuc, oggi alla Salernitana, arriva al Nizza grazie a una sua segnalazione, così come Ganago, oggi al Nantes. "Sono queste le mie vere soddisfazioni perché sai di aver fatto svoltare la carriera a un ragazzo, anche se loro spesso nemmeno lo sanno perché non è con noi che si interfacciano. La cosa più complicata è valutare l'aspetto psicologico perché a 16-17 anni sono ragazzi, a quell'età è molto facile perdersi".

C'è tanto Nizza nel racconto di Gullo. La cronaca recente riguarda la scelta del club francese di puntare su Francesco Farioli come allenatore: "Io sono andato via il 30 giugno, lui è arrivato il 3 luglio. In una delle ultime chiacchierate con tutto lo staff quando si parlava dell'erede di Digard e della possibilità di prendere un allenatore italiano dissi che a mio avviso avrebbe potuto fare molto bene un allenatore alla De Zerbi. Credo quella chiacchierata abbia colto nel segno perché poi è arrivato Farioli, un suo allievo. Mi sarebbe piaciuto conoscerlo, spero gli diano tempo per mettere in pratica le sue idee".

E a proposito di Nizza, Gullo spiega perché Viti nell'ultima stagione ha tradito le aspettative: "Gli infortuni, la lingua. poi nel frattempo è cambiato anche l'allenatore e con Digard probabilmente non è scattato il feeling giusto. L'ho spronato, ci ho parlato anche perché tecnicamente non si discute e per me hanno giocato molto di più giocatori meno meritevoli di lui".
Viti dopo un anno a Nizza tornerà in Italia, lo aspetta il Sassuolo. E in Italia sarà anche il futuro di Gullo, scout che a 67 anni non ha certo voglia di smettere: "In Francia ho dovuto smettere perché la legge non mi permetteva di proseguire. Come stipendiato, come dipendente non posso più operare, anche se loro vorrebbero ancora mandarmi in giro, in Africa o in Sud America dove ho tante conoscenze. Questo lavoro è la mia passione, voglio andare avanti. Ora tanti lavorano con i database, con le statistiche. E' giusto farlo, ma alla fine è l'occhio a dirti se il giocatore è valido, ci sono certe sensazioni che ti dà soltanto il campo". E lui i campi in 40 anni di lavoro da scout li ha davvero girati tutti.

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