Fiorentina a caccia della prima vittoria: Pioli: "Secondo me non manca tanto..."

La Fiorentina è ancora a caccia della prima vittoria stagionale in campionato. Per cancellare lo 0 alla voce successi, i viola domenica pomeriggio affronteranno il Pisa nel derby toscano all'Arena Garibaldi. Il tecnico gigliato Stefano Pioli presenta così la gara contro gli uomini di Gilardino:
Ore 14.14, inizia la conferenza stampa
Come sta Lamptey dopo l'infortunio?
"Le manovre in campo e poi anche fatte mercoledì erano negative, poi con gli esami si è scoperto che il legamento non teneva e si è arrivati all'operazione. Mi dispiace, si era inserito molto bene con belle caratteristiche per noi. E' dispiaciuto, ma tranquillo".
Fabregas ha confessato di aver ricevuto indicazioni di formazione la sera prima?
"Sinceramente non so, è così sempre... Non penso che lui abbia vinto la partita o che noi abbiamo perso perché sapeva che avremmo giocato a 4. Nel primo tempo abbiamo fatto bene, poi nel secondo non siamo più stati squadra e ci è scappata la partita".
Qual è il suo stato d'animo? C'è qualcosa che le ha dato fastidio e qualcosa che le ha dato forza?
"Sto bene ma non posso essere contento dei risultati e del fatto che non abbiamo ancora vinto una partita. Sono concentrato per dare le migliori indicazioni alla squadra. Conosciamo l'importanza della prossima partita e che il nostro inizio non è quello che volevamo. 70 giorni fa eravamo qua con sogni e ambizioni e questi devono esserci ancora, ma serve tanto lavoro e tanto sacrificio e onestamente è ciò che sto vedendo nella squadra".
Quando si è presentato ha parlato di voler vedere un'identità di squadra...
"Ho le mie idee e cerco di trasmetterle ai giocatori, che poi sono loro che vanno in campo. Non manca tanto secondo me, ma è la differenza che passa fra il vincere e il perdere. Abbiamo forzato un po', è normale che mi aspetto dei miglioramenti in tante situazioni".
Ha dato spazio a tanti giocatori fin qui...
"Scelgo sempre per quello che vedo in allenamento e in partita, poi sono le prestazioni dei giocatori che determinano. Le scelte le faccio io, ma dipendono sempre dalle prestazioni dei ragazzi".
Come stanno aiutando la squadra leader come De Gea e Gosens?
"Loro sono sempre sul pezzo, sempre disponibili, mettono tutto quello che hanno per aiutarci a fare il meglio".
Tanti singoli stanno rendendo al di sotto del proprio livello?
"E' una giusta valutazione. La crescita della squadra deve passare dalla crescita dei singoli. Dobbiamo crescere come situazioni di gioco e collettivo, ma se ogni singolo riesce a performare meglio sale automaticamente anche il livello della squadra".
Chi o cosa può accendere la scintilla in questa Fiorentina?
"Spero che tutti noi si possa riuscire a dare un qualcosa, una scintilla, per vincere la prossima partita. Le vittorie danno fiducia, autostima, ti convincono di ciò che stai facendo e creano un ambiente positivo. Sappiamo l'importanza della partita, sappiamo cosa non siamo riusciti a fare fin qui ma vogliamo dimostrare di non essere questi e di non meritare questa classifica. Un conto è dirlo però, un altro è farlo. Dobbiamo parlare poco e lavorare tanto".
Kean rende meglio da solista?
"Io oggi alla squadra ho detto che il periodo di rodaggio è finito. Le idee e i principi di gioco oramai devono essere chiari. Poi si cerca di fare troppa differenza fra i moduli, perché non cambia molto e le idee sono chiare. Un allenatore sceglie in base alle situazioni: Moise non è un problema, può fare bene da solo e può fare bene in coppia. La priorità è manovrare meglio, di costruire di più e di salire meglio insieme. Mi aspetto di trovare soluzioni diverse rispetto a quelle viste fin qui".
Fiorentina ultima per tiri in porta effettuati?
"I numeri a lungo andare vanno contestualizzati, ma significa che abbiamo avuto difficoltà a costruire azioni pericolose e che abbiamo concesso troppo. Il vestito non è ancora quello più giusto, ma lavoriamo velocemente per sviluppare entrambe le fasi di gioco. Dobbiamo stare dentro la partita con più qualità, con scelte migliori e con più compattezza".
La Fiorentina nelle prime giornate si è rifugiata nelle certezze dello scorso
"Non è sbagliato a priori andare diretti sull'attaccante. Lo dicono gli avversari dove è lo spazio giusto e migliore. Secondo me col Como abbiamo perso il controllo della partita perché abbiamo calciato troppo lungo e non siamo stati abbastanza compatti contro una squadra con ottima qualità. Dipende tutto dalle letture della partita. Noi abbiamo dimostrato di avere uno spartito chiaro, nel primo tempo il Como ha tirato solo una volta in porta mentre eravamo uno in meno... Vediamo, dipende sempre dalle partite".
Dodo può fare l'esterno alto? E Comuzzo il laterale basso?
"Ci possono stare entrambe, per me dipende sempre dall'avversario".
Fiorentina-Como può essere la scintilla come fu la sconfitta per il suo Milan per 5-0 contro l'Atalanta?
"Ci sono troppe differenze. Quella era l'ultima partita prima della sosta, poi arrivarono tre giocatori come Ibra, Saelemaekers e Kjaer. Abbiamo provato delle cose e abbiamo lavorato, il calcio è attenzione e sacrificio oltre alla tecnica. Domenica il combattere, le seconde palle, saranno importanti. Io sono sempre per il giocare bene, ma ci sono partite anche di questo tipo".
A che punto è la squadra nella sua comprensione delle idee?
"Per crescere e migliorare devi sbagliare. In queste gare abbiamo fatto errori, ci abbiamo lavorato e sono sicuro che miglioreremo. Per me non manca tanto, le sensazioni che un tecnico ha in allenamento sono importanti e le mie sono ottime, ma la cartina di tornasole è sempre la partita e noi dobbiamo dimostrare le nostre qualità sul campo".
"Chiunque trovo per strada mi rispetta e mi incita, ed è quello che devono fare i tifosi. Poi non siamo contenti noi e non sono contenti loro, ma fa parte del gioco. O accetti Firenze e la Fiorentina o qua non ci stai. Non sarà mai un problema per noi, noi cerchiamo solo di meritare applausi e incitamento ma per ottenerli dobbiamo fare di più. Io comunque sull'atteggiamento della squadra non ho perplessità, ma ora è il momento di portare a casa qualcosa".
Ore 14.36, termina la conferenza stampa
