Fiorentina, prove di attacco fluido e avviso ai naviganti. Il segnale di Italiano per Nzola

Italiano le sta provando tutte e di questo non si può che dargli atto. La sua Fiorentina sta facendo una tremenda fatica a segnare, ancora prima ad arrivare con pericolosità in zona porta avversaria con il centravanti del suo 4-2-3-1. Durante il secondo tempo della partita di Conference vinta contro il Genk, dalla quale come primo aspetto positivo è giusto trarre la qualificazione certa almeno al playoff, mister Italiano ha però messo a punto una soluzione per ora solo temporanea ma che, vista la crisi, potrebbe pure diventare qualcosa di più definitivo.
Razionalizzabile in un 4-4-2 o 4-2-4 a seconda delle preferenze e delle valutazioni (dati gli interpreti scelti, sarebbe più corretto indicare il secondo), con il grande acquisto estivo Beltran non più limitato a stazionare centralmente come riferimento solitario, ma a correre intorno e insieme ad un altro interprete. Ieri si sono alternati Ikone e Kouame nel farlo, potrebbe riuscirci magari anche Gonzalez. Si aprirebbero però a quel punto nuovi punti interrogativi (Bonaventura? Arthur? Gli equilibri a centrocampo?) ma la soluzione si è rivelata fruttuosa nello spezzone in cui è stata adottata, e con la sterilità recente non può essere scartata.
Più in generale, il grande bocciato della sfida al Genk si chiama Nzola. Zero minuti, dopo un subentro dimenticabile a Milano e un inizio di avventura a Firenze in estrema salita. Parlando di lui - la domanda era chiara - nel post-partita pur senza nominarlo, Italiano ha detto: "Se le cose non vanno nel verso giusto e le reazioni non arrivano, bisogna stimolarle. I ragazzi sanno come si guadagnano maglie, minuti e presenze: qualcuno potrà essere imbronciato perché non ha giocato, ma se da domani pedala e me lo fa vedere, finisce qua. Si ricomincia e le scelte saranno sempre difficoltose". Avviso chiaro, il messaggio ha come destinatario tutti gli interpreti dell'attacco della Fiorentina, uno più degli altri.
