Fiorentina, un altro giro a vuoto per Nzola. La missione per tutti ora è non perderlo

Dalla partita di Frosinone, dominata nella prima parte ma sprecata con un pareggio finale per via delle difficoltà nel trasformare in gol le chance create, la Fiorentina ne trae in prevalenza notizie non troppo positive. Il solito attacco che conclude poco come dovrebbe, ancor più negativo è però l'infortunio rimediato dal capitano Biraghi. Nei fatti, attendendo un esame che certifichi meglio l'entità della distorsione alla caviglia, le opzioni sulle corsie della retroguardia rimangono adesso solo due: Kayode a destra e Parisi a sinistra.
L'attenzione di quasi tutti, però, si è posata su un altro singolo: è M'Bala Nzola, centravanti preso in estate dallo Spezia. Vero e proprio pretoriano dell'allenatore (l'ha già avuto a Trapani prima e La Spezia poi), è ancora a secco nella sua esperienza fiorentina e sembra pagare anche a livello psicologico questo digiuno. Allo Stirpe ha ricevuto ancora una volta la fiducia del suo tecnico: esclusa un'incoraggiante azione in avvio, in cui ha sradicato la palla dai piedi di Okoli prima di farsi murare il tiro da Turati, un'altra prestazione grigia, incolore, dal killer instinct radente lo zero.
E se da una parte gli 11 punti ottenuti in 6 partite - in queste condizioni - assumono ancora più valore, dall'altra ci sarà bisogno di sbloccare i propri centravanti (anche l'argentino Beltran, che però ha avuto molti meno minuti e occasioni, è a secco) per evitare di perdere altri punti lungo il percorso. Non può infatti essere un caso che il ds Pradè gli abbia dedicato un pensiero intenso nel post-partita: "La situazione non lo rende sereno, dobbiamo stargli vicino. Domani ci parlerò, nel momento in cui dovesse sbloccarsi non si fermerebbe più".
