Il nuovo fenomeno del calcio italiano si chiama Francesco Camarda. Non fatelo crescere piano

Francesco Camarda ha 15 anni e va veloce, velocissimo. Nel weekend ha segnato il suo primo gol con la maglia della Primavera, contro il Sassuolo, poi ne ha fatti due contro il Newcastle, in Youth League. È diventato l'italiano più giovane ad avere segnato nella competizione. Un attestato eccezionale, al netto che sia nato il 10 marzo del 2008, di lunedì, mentre il giorno prima Pato, Ambrosini e Kakà regolavano 3-0 l'Empoli. Camarda è noto agli osservatori oramai da anni, perché segna tanto, in qualsiasi modo. Leggende metropolitane parlano di un settore giovanile da oltre 500 reti, anche se il conteggio comprende anche gare su un campo a 7 oppure nei Pulcini.
Nel 2022 ha vinto il campionato Under15 con 22 reti in 25 partite, mentre nella passata annata ne ha segnati 22 in 18 con l'Under17. Poi ci sono i gol nelle nazionali azzurre. Sono tutti traguardi che a quelli della sua età sono solitamente preclusi. Camarda, appunto, sembra il nuovo fenomeno del calcio italiano. E qui bisogna aprire una disquisizione etica e sportiva: "È giusto esaltare un giocatore che non ha ancora messo piede in Serie A?". Perché se è vero che Pioli lo ha già convocato per un'amichevole di quest'estate, quella contro il Trento, dall'altro c'è chi invoca prudenza per non rischiare di bruciare un talento.
La realtà però è che solo in Italia c'è questa pressione nei confronti del calcio. Il Bayern Monaco acquista Tel, a diciassette anni, per 28 milioni di euro. Oppure porta in prima squadra Musiala. Il Borussia Dortmund lo fa con Moukoko, il PSG ha giocato un ottavo di finale con Zaire-Emery e Bitshiabu. Per non parlare del City di Guardiola o dello United. Tutti quanti fanno giocare i teenager, se sono forti. Resta da capire se Camarda confermerà quanto di buono viene detto su di lui. Ma chi vuole farlo crescere "piano", magari spedendolo in prestito invece di puntare forte su di lui, sarà poi il primo a non accettarne gli eventuali (e inevitabili) errori.
