Inter, ora Zhang deve potersi permettere Conte

Testa bassa e pedalare, un mantra che esprime in tutta e per tutto l’espressione tattica del calcio di Conte. Un diktat che ne testimonia appieno il modo di approcciarsi alla quotidianeita ed alla costruzione di un progetto. La condizione indispensabile affinché il lavoro improntato alla raccolta nel quotidiano possa avere una valenza anche sul futuro, è che la visione d’assieme sia condivisa da tutte le parti in causa. E se dopo una coesistenza inizialmente complicata, con lo staff dirigenziale il gruppo di lavoro ha acquisito dei meccanismi a tutti gli effetti efficaci e funzionanti, la stessa cosa non si può ancora dire della proprietà. Perché il supporto a distanza non c’è stato, e perché è ora che le risposte arrivino con i fatti e non con promesse e comunicati che non hanno manifestato effetti nella concretezza della quotidianità.
Esattamente l’opposto di quello che si sta cercando di costruire, perché sebbene lenito da uno scudetto in arrivo, il temperamento dell’allenatore dell’Inter è destinato a farsi sentire nel prossimo incrocio che si verificherà per tirare le somme della stagione in corso. Per non parlare della programmazione sul futuro che al momento vede l’Inter sostanzialmente bloccata. Il tutto mentre chi ha inseguito lavora per colmare il gap che ci si è meritati con il lavoro quotidiano, contrapponendo alle promesse il sudore e le vittorie. Ora la svolta non è più demandabile. Conte vuole restare per aprire un ciclo, Zhang deve dimostrare di poterselo permettere.
