La difesa d’acciaio è la base dell’Allegrismo. Solo la Cremonese ha segnato al nuovo Milan

Era un tormentone, quasi una chimera, ma i tifosi del Milan stanno comprendendo quanto invece sia reale l'aspetto della fase difensiva e quanto centrale risulti nella visione del calcio secondo Massimiliano Allegri. Si potrebbe ripartire dall'assunto secondo il quale l'Allegrismo si fondi sulla difesa d'acciaio. Ed è questa una teoria che trova conferme anche nel rendimento recente del Milan.
Sì, perché ormai da diverse settimane a questa parte, il Milan ha chiuso la porta. Anzi, si potrebbe riavvolgere il nastro all'intero avvio di stagione per constatare come nelle 6 partite del corso Allegri 2.0 in rossonero, il Diavolo abbia subito gol una volta sola. Fatale, visto che le reti di Baschirotto e di Bonazzoli sono costate la sconfitta interna con la Cremonese all'esordio in Serie A. Per il resto, però, non c'è stata trippa per gatti: partendo dalla prima stagionale, la vittoria col Bari in Coppa Italia, passando poi per Lecce, Bologna, Udinese e di nuovo Lecce, la porta di Maignan e Terracciano è sempre rimasta intatta.
D'altronde corto muso e Allegrismo non sono due idee vaghe che si aggirano nello spettro dell'immaginario, ma rispondono a concetti precisi e a una volontà. Ribadita anche ieri sera da Landucci, vice di Allegri, dopo il successo in Coppa Italia con il Lecce, quarto clean sheet di fila dei rossoneri: "Chiaramente se non prendi gol e lo fai vinci le partite. È una cosa importante cercare di fare gol quando hai la palla e non prenderli quando ce l'hanno gli altri. È la cosa banale ma è così".
