La lezione di scouting del Napoli con Kim Min-jae: il talento è ovunque, basta crederci

L'esplosione di Kim Min-jae, che il Napoli ha preso dal Fenerbahce, è una straordinaria lezione per chi crede che il talento sia solo nei lidi più classici, che debba esser pagato a peso d'oro, per chi non crede nello scouting. Il Napoli ha acquistato un centrale sudcoreano dalla Turchia, un giocatore che peraltro era stato seguito con costanza anche quando militava in Asia ma che le nostre formazioni non hanno all'epoca ritenuto pronto. Lo ha fatto il Fener, con coraggio, e i risultati e il rendimento e l'incasso fatto con Min-jae lo hanno ripagato. In un'intervista su queste colonne, la leggenda del calcio della Sud Corea, Park Ji-sung, ha detto che "Kim ha fatto lo step giusto andando a giocare in Turchia e si è mostrato pronto per fare un passo in avanti. Non è venuto direttamente in Italia ma step by step, così è cresciuto e non c'è dubbio che stia facendo cose straordinarie, da leader tecnico e di personalità a Napoli". Lo Scudetto lo dimostra.
Che annata straordinaria
Il punto è che Kim non si è inserito 'step by step' nel Napoli ma, sin da subito, è riuscito a imporsi con personalità. Nota di non poco conto: l'ex centrale del Fenerbahce lo ha fatto prendendosi sulle spalle tutto il gravosissimo peso dell'eredità di Kalidou Koulibaly, ovvero di un giocatore che aveva scritto la storia di Napoli, del Napoli, e aveva inciso il suo nome nel cuore dei tifosi azzurri. Un fardello che Min-jae ha saputo portare con personalità e, soprattutto, con la qualità di un giocatore destinato a restare a lungo a questo livello. Non è un mistero che le grandi d'Inghilterra lo vogliano, su tutte Manchester United e Manchester City, e che la clausola da 50 milioni di euro valevole per i primi quindici giorni di luglio per l'estero sia già un argomento di discussione all'interno del club e con gli agenti. Lo ha voluto con forza il chief scout, Maurizio Micheli, ha chiuso e definito la trattativa il ds Cristiano Giuntoli, lo ha subito fatto inserire con profonda maestria il tecnico Luciano Spalletti. Lavoro di squadra, dall'inizio alla fine, dalle prime missioni in Turchia fino al titolo alzato al cielo. E' così che si vince. E' così che si scopre e valorizza un talento. Kim è una lezione per tutti.
