La scelta forte di Antonio Conte. Togliere De Bruyne dopo 20 minuti non era certo scontato

Non è stato certamente il debutto Champions sulla panchina del Napoli che Antonio Conte si sarebbe immaginato. E per certi versi nemmeno quello che aveva sognato in queste notti Kevin De Bruyne.
Minuti 21 della sfida dell'Ethiad contro il Manchester City. Di Lorenzo si fa imbucare da Haaland e nel tentativo di fermare il gigante norvegese affonda il tackle ma invece che il pallone tocca la caviglia del centravanti. L'arbitro inizialmente lascia correre, salvo poi rivedere la sua decisione col VAR e spedire il capitano azzurro negli spogliatoi. E di fatto costringendo Conte alla scelta che mai avrebbe voluto fare.
Sono passati una manciata di minuti prima che l'allenatore partenopeo risistemasse tatticamente la sua squadra con l'ingresso di Olivera, dirottando Spinazzola a sinistra. E il sacrificato in nome dell'equilibrio è stato proprio l'uomo più atteso, quel Kevin De Bruyne fino a 3 mesi fa idolo dei tifosi di casa per il quale era stata preparata un'accoglienza da star. Una scelta forte, precisa, decisa. Che non ha guardato in faccia nessuno. E che ha comunque trovato in KDB il solito professionista esemplare, capace di uscire dal campo con dispiacere ma neanche un filo di polemica. "E' dispiaciuto a lui ma è dispiaciuto soprattutto a me", ha chiosato Conte al termine del match.
