Cecconi: "Il Bologna può puntare all'Europa League. Fiorentina in difficoltà? Non sono sorpreso"

Oggi, 24 settembre, lo stadio dei Pini-Bresciani di Viareggio riparte, con l’inaugurazione ufficiale dell’impianto. A margine dell'evento è intervenuto ai microfoni di TMW Luca Cecconi, ex attaccante di Fiorentina, Pisa e Bologna fra le altre:
Luca, qui a Viareggio ci sono tanti bei ricordi. L’inaugurazione del nuovo stadio dei Pini ti riporta alla mente quando da ragazzino vincesti anche la Coppa Carnevale con la Fiorentina?
"Sì, ci sono tantissimi ricordi. Parliamo degli anni Settanta: il Torneo di Viareggio era una delle manifestazioni più belle e sentite. Chi passava da lì spesso, qualche anno dopo, approdava in prima squadra. All’epoca non c’erano ancora tanti stranieri, era tutto molto più semplice. Nel 1979 arrivai alla Fiorentina negli Allievi. Proprio quell’anno la squadra aveva vinto il Torneo di Viareggio e quindi alla prima partita inaugurale io e altri ragazzi degli Allievi partecipammo alla cerimonia iniziale: sembrava quasi una cerimonia mondiale, con le squadre in divisa e i pantaloni a zampa d’elefante. L’anno successivo, con Nenè allenatore, mi fece giocare un’amichevole a Sesto Fiorentino, anche se ero ancora nei giovanissimi. Nel 1982, invece, con Guerini allenatore ero il più giovane ma iniziai a entrare nelle partite finali: calciai due rigori, nei quarti con il Napoli e in semifinale con l’Avellino. Poi in finale, contro il l'Ipswich Town, vincemmo 1-0 e segnai io il gol decisivo".
Passando all’attualità: domenica torna in Serie A, dopo 34 anni, il derby Pisa-Fiorentina. Quali sono i tuoi ricordi legati a queste due squadre?
"Con la Fiorentina ho esordito in Serie A e segnato due gol. Il Pisa invece fu la prima vera esperienza da “grande”: alla Fiorentina ero sempre considerato il giovane. A Pisa vincemmo un campionato di Serie B e l’anno successivo ci salvammo in Serie A. Sono due piazze a cui sono molto legato, con tantissimi ricordi".
Il tuo rapporto con il presidente Anconetani?
"Ottimo, anche se con qualche episodio di scontro e momenti difficili. Era un presidente da cui imparavi sempre qualcosa".
Un aneddoto?
"L’anno dopo, in Serie A, ero venuto a Firenze per incontrare un avvocato ma mi fermai anche in discoteca. Si venne a sapere che feci molto tardi e così mi mise fuori rosa per una settimana".
Questa Fiorentina ti aspettavi che potesse avere tutte queste difficoltà a inizio stagione?
"Sinceramente non mi ha sorpreso più di tanto. Penso che nella costruzione della squadra qualcosa non sia stato fatto in maniera ottimale. Ci sono sempre imprevisti, ma soprattutto in attacco non mi è piaciuta la scelta dei tre centravanti: sarebbe stato più utile avere un profilo diverso. Quindi non mi sorprende che siano emerse queste difficoltà".
Come si esce da questa situazione?
"Credo che Pioli debba trovare l’equilibrio tattico giusto, perché il gioco offensivo ancora non funziona bene. Ci sono tre centravanti ma quello è un ruolo unico: se li fai giocare insieme la squadra perde qualcosa. Poi c’è Gumundsson, che non si sa ancora se sia un trequartista o una seconda punta. Bisogna trovare la soluzione giusta anche in relazione al centrocampo, che al momento non dà certezze. Forse l’unico punto fermo è Mandragora. A me piacciono Nicolussi Caviglia e Fazzini, che possono dare un contributo, ma vanno trovati i ruoli e il modulo giusto per dare continuità".
E la neopromossa Pisa come ti è sembrata fino a ora?
"Tutto sommato bene. È una squadra con tanti giocatori che arrivano dalla Serie B e serve un periodo di adattamento al livello della Serie A. Ha sempre fatto buone partite ma purtroppo i risultati sono stati negativi. Però mi sembra una squadra in salute, che segue l’allenatore e prova a mettere in pratica le sue idee. Deve continuare così, aspettando l’abitudine alla Serie A".
Il Bologna invece sta trovando una sua quadratura?
"Sì, credo di sì. Mi ha sorpreso un po’ che non sia partito subito forte, visto che ha lo stesso allenatore, gran parte della rosa confermata e innesti di valore. Mi aspettavo che le difficoltà fossero per le squadre con allenatori nuovi, non per il Bologna. È partito più lentamente ma ora sta ritrovando il suo rendimento".
Castro ha segnato un gran gol contro il Genoa. È un gol da attaccante di valore assoluto?
"Sì, assolutamente. Sono quei gol fatti in anticipo sul primo palo, che dimostrano fiuto, coraggio e lettura dell’azione. Ma non dimentichiamo lo spunto e il cross di Cambiaghi: spesso per fare gol così serve qualcuno che sappia dare i tempi giusti dalla fascia. Lui lo fa bene e Castro è stato bravissimo a sfruttarlo".
Il Bologna può puntare all’Europa League?
"Sì, secondo me assolutamente".
