Morata, Euro2020 complicato. Ma la Juve è un porto sicuro per lo spagnolo

Si è chiuso in semifinale l’Europeo di Alvaro Morata e della sua Spagna fermati dalla parata di Donnarumma e dalla glaciale stoccata di Jorginho ai caldi di rigore. Fatale, oltre a quello di Dani Olmo, proprio l’errore del centravanti della Juventus che dagli undici metri è stato ipnotizzato dal portiere azzurro dopo che prima, invece, era stato lui a batterlo e a trascinare la gara ai tempi supplementari e alla lotteria dei penalty. Per Morata Euro2020 è stato un’altalena di emozioni: tante critiche della tifoseria spagnola, enorme fiducia da parte del c.t. Luis Enrique, tre gol realizzati, due rigori sbagliati assieme a qualche altra occasione importante non sfruttata. Insomma, alti e bassi consueti per chi conosce le caratteristiche del giocatore: non un attaccante che fa della continuità la sua peculiarità, ma è uno che in qualsiasi momento può risolvere la pratica.
LA STIMA DI ALLEGRI - E lo sa molto bene quello che sarà il suo futuro allenatore alla Juventus. Max Allegri, che ha già avuto Morata nella precedente esperienza bianconera dello spagnolo, conosce quasi ogni dettaglio delle caratteristiche dell’ex Atletico Madrid e soprattutto su una si era focalizzato qualche mese fa a Sky Calcio Club: “Alvaro è cresciuto molto. Lui le partite secche le decide. Noi andiamo in finale nel 2015 perché lui fa il gol col Real e poi in finale. È micidiale nelle gare secche”. Anche per questo motivo l’allenatore livornese ha spinto, con il beneplacito della dirigenza di Madama, sin dall’alba del suo ritorno a Torino per la conferma del numero 9. Arrivata rapidamente, col versamento di 10 milioni di euro nelle casse dei colchoneros per un altro anno di prestito, a simboleggiare la grande fiducia che l’ambiente Juventus ha in lui. Perché Morata per rendere al meglio ha anche bisogno di sentirsi coccolato e la Juventus per lui è casa.
