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Napoli, Marino: "Conte si è adattato ai giocatori. Spalletti aveva Kvara e Osimhen"

Napoli, Marino: "Conte si è adattato ai giocatori. Spalletti aveva Kvara e Osimhen"TUTTO mercato WEB
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Oggi alle 16:45Serie A
di Niccolò Righi

Ospite di Televomero, l'ex direttore generale del Napoli Pierpaolo Marino ha commentato così la stagione degli azzurri: “La gioia sta nell’attesa. Questo deve essere un momento di gioia e non di scaramanzie, perché il Napoli sta volando in classifica e vince machiavellicamente. Conte nonostante tutte le sfortune studia le giuste misure tattiche e psicologiche. Questo è il momento in cui lo Scudetto si vince credendoci, avendo la convinzione di averlo quasi ottenuto. Avere paura sarebbe solo deleterio. A Lecce si è visto un Napoli sceso in campo col piglio della grande squadra che vuole vincere con l’entusiasmo.

Lo Scudetto del Napoli non sarebbe un miracolo, come ha detto Conte, ma sarebbe frutto del lavoro e di un lungo work in progress che si è concluso a gennaio. Gli azzurri sono in procinto di vincere il loro secondo titolo negli ultimi tre anni, inutile dire se si tratti degli Scudetti di Sarri o Conte: l’allenatore più bravo è quello che si adatta ai calciatori che ha, la formazione di Spalletti, che stimo, aveva Kvara al massimo della condizione e della motivazione, più Osimhen. La squadra di Conte era reduce da un crollo psicologico avvenuto l’anno scorso e il germe della sconfitta, come ci insegna la Sampdoria, è difficile da estirpare. Se arriverà il successo, sarà merito di Conte nell’aver sfruttato i giocatori al massimo.

Ultime tre gare? Genoa, Parma e Cagliari non sono squadre che in questo momento possono fermare il Napoli. In passato ho detto che delle ultime quattro sfide, la più difficile era a Lecce. Ora dico che la partita più insidiosa è quella con il Parma, perché ha una filosofia di gioco e potrebbe non essere ancora salvo. Il rendimento della formazione di Chivu è da 8°/9°posto Il Cagliari dovrebbe già aver raggiunto l’obiettivo della salvezza, mentre il Genoa ora non potrà raggiungere nemmeno il 10°posto – che dà proventi in più ai club – dopo il ribaltone subito dal Milan. Il Napoli deve temere solo sé stesso, perché è proprietario del suo destino”.

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