Marino: "A Napoli avevo piena autonomia. Da 15 a 140 mln, per me è stata la cosa più bella"

Pierpaolo Marino si racconta. In particolar modo, racconta i suoi anni a Napoli, da direttore generale. In un'intervista a Stile Tv l'ex dirigente azzurro è tornato su quegli anni in cui riuscì a portare la formazione azzurra dalla Serie C alla Serie A: “La mia esperienza a Napoli? Riuscire a portare avanti il progetto di Castelvolturno grazie ad una mia idea e alla famiglia Coppola e poi portare il Napoli alla serata di Benfica è stata una cosa favolosa e sfido chiunque ad un’impresa del genere. Abbiamo vinto anche il campionato di serie B più difficile della storia. Guardando indietro ancora mi chiedo come abbiamo fatto! E poi, la nostra squadra, la prima squadra di serie A, la più giovane per età media, in breve tempo arrivò seconda in campionato, con Mazzarri alla guida e c’erano 5 giocatori che venivano dalla serie C. A raccontare certe cose sembra facile, ma non lo fu affatto! Ho avuto piena autonoma nei miei 5 anni di Napoli e la cosa più bella è stata portare il Napoli da 15milioni al primo anno di C di ricavi a 140 dell’ultimo anno, con un utile di oltre 50 milioni. Il Napoli era fallito per gestioni folli, in precedenza, in serie B vincendo il campionato facemmo 5 milioni di utile".
Dal passato al presente, dalle promozioni al Napoli che si gioca lo Scudetto con l'Inter in questa stagione. "Il presente - prosegue Marino - del Napoli è bello, oggi indosso gli occhiali migliori che possiedo per vederlo ancora meglio. Vivrò una giornata di passione, ritorna la settimana santa perché tra la gara del Napoli prima e quella dell’Inter poi sarà una giornata di passione. Il Napoli deve sfruttare il momento buono, ma quella di Lecce è la gara più difficile delle ultime 4, per contesto, ambiente e per quello che si è creato dopo la tragica scomparsa del fisioterapista del Lecce. Il Napoli deve andare volando e con l’autostima a mille. Il Napoli è padrone del suo futuro, nonostante l’emergenza e gli infortuni, il Napoli è superiore al Lecce tecnicamente, dovrà superare con entusiasmo ed autostima un contesto che è davvero difficile. Concorrono più fattori: la necessità del Lecce di fare punti, l’emotività e l’ingiustizia che ha subìto con la scomparsa del suo fisioterapista per cui l’ambiente raddoppia le difficoltà che il Napoli tecnicamente poteva incontrare in questa partita".
Due battute anche su Antonio Conte, deus ex machina del progetto Napoli: "Sono convinto che Conte resterà a Napoli anche l’anno prossimo, anche nel caso in cui vincesse lo scudetto. Certo, presidente e allenatore dovranno chiarire dei punti, ma questo accade a fine campionato ad ogni squadra di serie A. Conte molto spesso ha abbandonato, però non credo sia questo il caso anche perché liberarsi dei contratti di De Laurentiis è un po' più complicato rispetto a qualsiasi altra società. Guardo al futuro del Napoli come ad un futuro di crescita targato Conte”.
