Pisa, buona la prima. Punto storico dopo 34 anni di assenza in Serie A

Compatto, coraggioso, umile e capace di soffrire. Il primo Pisa da serie A dopo 34 anni di assenza inizia il campionato strappando un 1-1 a Bergamo.
Al cospetto di una squadra che ormai abita di casa in Champions League, seppur con un nuovo allenatore e diversa dalle recenti versioni, i ragazzi di Gilardino hanno fatto un figurone e strappato un punto d'oro. E storico. L'ultima volta che il Pisa aveva mosso la classifica nella massima serie è stato il 12 maggio 1991 con la vittoria per 1-0 in casa contro il Bati con gol di David Fiorentini.
Bell'undici iniziale c'erano nove undicesimi che hanno conquistato la A con Filippo Inzaghi e due soli nuovi acquisti. Entrambi svizzeri. Il centrocampista Aebischer, vero regista della squadra, e il difensore Denoon. Con lui salivano a sette i debuttanti in serie A tra quelli che hanno iniziato la partita. Nella ripresa diventeranno otto con l'ingresso di Piccinini.
Quello che ha sorpreso di più è stata proprio la personalità della squadra. Trascinata da leader nati come capitan Caracciolo, che ha fatto un discorso alla squadra prima della partita, e Marin che indossa questa maglia dal 2018. Ma anche i vari Touré e Moreo non hanno sentito l'emozione del debutto.
Nel primo tempo l'Atalanta non si è trovata di fronte una squadra che ha pensato solo a difendersi ma che ha ribattuto colpo su colpo e cammin facendo ha preso in mano la partita. Il vantaggio arriva su autorete di Hien ma l'azione è da manuale, con tanto di tacco sontuoso da parte di Moreo, con il difensore atalantino costretto ad anticipare Meister , autentico punto di riferimento, su centro basso di Angori. Il Pisa corre bene e sa sempre cosa fare. E va anche vicina al raddoppio, parata di Carnesecchi su Moreo, in chiusura di tempo.
La ripresa è di pura sofferenza.
Ma era questo che aveva chiesto Gilardino. Il gol immediato di Scamacca dà la scossa all'Atalanta che crea occasioni in serie e mette alla frusta i nerazzurri. Che barcollano ma non crollano. Salvati un po' dall'imprecisione atalantina, dalla traversa di Scamacca e da una super parata di Semper su Daniel Maldini.
Ma la squadra ha voluto a tutti i costi il pareggio. Meritandolo. Gli uomini del Gila non hanno mollato di un centimetro e hanno avuto anche la forza di provare a riproporsi in avanti pur senza impegnare Carnesecchi. Grazie anche agli ingressi di gente esperta come l'ex Cuadrado e Nzola. E Akinsanmiro, alla seconda gara in A dopo aver esordito con l'Inter, che ha portato corsa ed equilibrio.
Il pari è meritato ed è un netto passo avanti rispetto alle prestazioni estive e a quella di Coppa Italia a Cesena. Tappa che però ha portato qualificazione e morale. A Bergamo c'è stata anche la consapevolezza che con questa grinta si possono sovvertire i pronostici e qualcosa che per molti era impossibile diventa reale.
Adesso c'è da pensare alla Roma ma anche al mercato. Perché qualcosa serve sempre visto che c'è da affrontare un campionato lungo e disendioso come la serie A. Si parla per la difesa di Giovanni Bonfanti, ieri in panchina nell'Atalanta, e di contatti avviati per l'attaccante Calvin Stengs del Feyenoord. Ma non sarà facile arrivare all'olandese.
