Bologna, oggi summit decisivo per Lucumi. Il retroscena: Otavio era già chiuso per sostituirlo

L'errore grave di Jhon Lucumi contro la Roma non ha cambiato l'intenzione della società rossoblù, che continua a ritenere che non sia il momento giusto per la sua cessione. Lo scrive questa mattina il Corriere dello Sport, che sottolinea al contempo l'importanza della giornata odierna per decidere il futuro del centrale colombiano: in queste ore i vertici del Bologna parleranno infatti nuovamente sia con Lucumi sia col suo procuratore per capire se ci sono i margini per restare un altro anno insieme.

Due le opzioni, in caso di no del centrale 27enne alla permanenza: la linea dura, facendo valere i due anni di contratto ancora in essere, o quella "morbida", tentando di accontentare Lucumi e dandogli il via libera. Se le parti dovessero scegliere la via della cessione, da qui a domenica andrebbe però trovata un'alternativa di livello. Cosa non semplice in queste ultime travagliate ore di calciomercato.

Il quotidiano racconta infine un retroscena interessante sul Sunderland: a sua detta, Lucumi ne avrebbe accettato la corte dopo avergli voltato a lungo le spalle solo da un paio di giorni, perché il club inglese ha finalmente approvato la sua richiesta da 3 milioni di euro netti di ingaggio per 5 anni e anche perché il calciatore sperava che nel frattempo si facesse avanti una società inglese ben più importante. Per sostituirlo, ai tempi della clausola, Sartori e Di Vaio avevano praticamente chiuso Otavio del Porto, che adesso però non è più sul mercato visto il suo trasferimento al Paris FC.