Salernitana, tegola Ochoa: si allunga la lista degli infortuni. Tanti i motivi della crisi granata

Una brutta tegola per il tecnico Filippo Inzaghi: la Salernitana perde Ochoa per almeno un mese a causa di una distorsione alla spalla rimediata durante l'ultima partita con il Messico. Le nazionali non stanno portando molta fortuna ai granata, visto che in passato anche altri titolari inamovibili come Mazzocchi e Dia sono tornati malconci in città, costretti poi a saltare diverse partite. Sabato prossimo, dunque, toccherà a Costil, portiere fortemente voluto a Salerno dall'ex tecnico Paulo Sousa e che si è già discretamente disimpegnato in coppa Italia e contro il Cagliari, nel giorno dell'esordio di "Super Pippo". In dubbio anche Fazio (affaticamento muscolare) e Tchaouna che, per un problema al polpaccio, ha saltato tutti gli ultimi allenamenti limitandosi a un blando lavoro personalizzato. Out Cabral (lieve lesione muscolare), ancora fuori dall'elenco dei convocati Bronn e Botheim che non rientrano nei piani dell'allenatore e dovranno trovare una nuova sistemazione a gennaio.

Facendo un discorso generale, possiamo dire che quello traumatico di Ochoa sia l'ennesimo infortunio di questa prima parte di stagione. L'elenco è piuttosto corposo e quasi sempre si tratta di guai di natura muscolare, talvolta con ricadute. Da luglio in poi si sono fermati Lovato, Pirola, Fazio, Mazzocchi, Dia, Coulibaly, Bradaric, Bohinen, Maggiore, Cabral e Ikwuemesi e la società ritiene che abbia inciso una preparazione estiva non propriamente perfetta. Anche per questo Inzaghi è stato blindato: il presidente Iervolino, infatti, ritiene che c'è molto da lavorare per recuperare la squadra dal punto di vista fisico e mentale, con Sousa nel mirino e "bacchettato" implicitamente nell'ultimo comunicato stampa emesso dal sodalizio di Via Allende.

Naturalmente il motivo dell'ultimo posto e di questa crisi senza precedenti in A non può essere soltanto questo. Pesano l'incontro di giugno tra Sousa e il Napoli, il mancato arrivo di un difensore centrale d'esperienza, il budget ridotto, la scelta di puntare solo su scommesse con zero innesti dall'Italia, il calo di rendimento di alcuni dei pilastri dell'ossatura, il caso Dia (destinato a riaprirsi a gennaio) e un - apparente - distacco emotivo di Iervolino. Quello che 14 mesi fa metteva sul tavolo 25 milioni di euro per provare ad acquistare Pinamonti, che ne spendeva altrettanti per rivoluzionare la difesa e che, stavolta, il primo acquisto lo ha fatto a metà agosto tramite algoritmo. Che pesino le diatribe con l'amministrazione comunale per la mancata concessione dell'Arechi?