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TMW - Uva e gli stadi: "In Italia siamo fermi al 1990, bisogna studiare quello che fanno gli altri"

TMW - Uva e gli stadi: "In Italia siamo fermi al 1990, bisogna studiare quello che fanno gli altri"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 27 aprile 2023, 18:53Serie A
di Andrea Piras
fonte da Milano, Luca Cilli

A margine del dibattito "Calcio, soldi vs idee" presso l'Università Bocconi a Milano, di cui lui era relatore, il direttore di Social & Environmental Sustainability della UEFA Michele Uva ha commentato: "Per me la sostenibilità non è solo la sostenibilità finanziaria. La sostenibilità finanziaria è solo una parte. Poi abbiamo la sostenibilità sportiva, quella ambientale, quella sociale. Per me la sostenibilità significa l’aggregato di questi quattro fattori. Se si pensa solo alla parte finanziaria, si fa un ragionamento. Invece secondo me il ragionamento deve essere molto più ampio, al passo con quello che richiede la società civile. Oggi i temi ambientali stanno crescendo, un nuovo stadio non si può fare solo in un certo modo ma con dei criteri: l’impatto sulla società, sui tifosi che sono al centro del progetto e devono comprendere ci sono varie sfaccettature nel gioco del calcio".

Certi fattori diventano un problema per gli stadi.
"Non posso andare sulla situazione italiana, col ruolo che ho in UEFA non posso entrare nel merito. So solo che gli stadi in giro per l’Europa li hanno fatti. Li hanno fatti nazioni che hanno avuto un grande evento ma li hanno fatti anche nazioni che non l’hanno avuto. E' una questione culturale, è una questione di investimento perché comunque un nuovo stadio dà una nuova casa ai tifosi perchè continuo a vedere tifosi che, in alcuni contesti, tifosi che per 90 minuti sono sotto l’acqua senza un servizio igienico e un servizio accessorio. Questo penso che non sia più accettabile".

Come mai a Milano non si riesce a fare uno stadio?
"Vi dico, il mio ruolo in UEFA non mi permette di entrare nel merito. Oltretutto sono uno della commissione che sta giudicando i dossier di candidatura, quindi non posso entrare nel merito. Per me un tifoso ha il diritto di avere uno stadio con tutti i servizi accessibili. Chi viaggia in Europa e nel mondo comprende che non ci sono solo grandi impianti ma anche piccoli impianti. L'Ungheria ha fatto 400 campi di calci con stadi, era nella strategia del Governo. Perchè non poterlo fare?".

Il "Meazza" sembra suggerire non abbia i requisiti?
"Non posso entrare nel merito del singolo impianto. Faccio un discorso generale. In Italia ci siamo fermati al 1990, c'è bisogno di studiare quello che fanno gli altri, adattare quale sia il modello di uno stadio al contesto. Perché uno stadio deve parlare alla comunità. E qui trovare la dimensione e investire. Bisogna investire sugli stadi, sui giovani, sul calcio femminile, nella parte sociale. Sono investimenti che alla fine producono benessere".

San Siro è obsoleto?
"Non posso rispondere".

Milano potrebbe avere due stadi o uno stadio basta?
"La tendenza è che ogni squadra ha il suo stadio. Se andate a Londra ci sono sette stadi moderni, nuovi e ogni squadra ha il suo. Se andate in qualsiasi altra città dove ci sono due squadre, ci sono due stadi".

La candidatura a Euro2032 può portare a costruire nuovi stadi?
"Ho detto prima, non c'è bisogno della candidatura per costruire un impianto".

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