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Italdonne, Bartoli: "Dall'esordio inatteso al Mondiale da vecchietta. Questi 10 anni sono volati"

Italdonne, Bartoli: "Dall'esordio inatteso al Mondiale da vecchietta. Questi 10 anni sono volati"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 10 luglio 2023, 17:34Calcio femminile
di Tommaso Maschio

“Ho la sensazione che siano volati, se mi guardo indietro vedo tre Europei, due Mondiali e tante altre soddisfazioni. Sono onorata, orgogliosa e fiera di ciò che sono riuscita a fare”. Così la terzina dell’Italia e della Roma Elisa Bartoli ai microfoni della FIGC ricorda i suoi dieci anni in maglia azzurra nel giorno del suo esordio: “Ho sempre amato questo sport, ma da piccola non sapevo esistessero le squadre femminili. Mi ritengo fortunata perché ho fatto un percorso importante, che per un segno del destino è iniziato nel giorno in cui mio padre compiva gli anni. Sognava di fare il calciatore e ci sono riuscita io, sono fiera di avergli regalato questa gioia”.

È stato un esordio inaspettato. Ero dentro gli spogliatoi e Giorgia Motta arrivò dicendomi ‘esci che devi giocare’. Credevo stesse scherzando, anche perché lei giocava nel mio stesso ruolo e aveva molta più esperienza di me. Alla fine sono entrata davvero in campo ed è andato tutto bene. - continua Bartoli pensando anche al Mondiale del 2019, quando l’Italia si qualificò dopo 20 anni d’assenza -È stata un’esperienza unica, un evento stupendo. Ricordo tanti italiani al nostro seguito e tantissimi tifosi sugli spalti, era probabilmente la prima volta che giocavo in stadi così pieni. Eravamo partite senza pretese, ci siamo dette ‘viviamocelo’. Ce lo siamo conquistate e la cosa più bella è stata aver fatto tutto il percorso partendo dal nulla. La prima partita con l’Australia è stata la vera svolta, anche se non ci aspettavamo di arrivare tra le prime otto al mondo, soprattutto da dilettanti. Uno dei ricordi più belli di quel cammino è legato a mia sorella: non mi ha mai lasciato sola, è la mia prima tifosa e mi ha seguita ovunque. Non dimenticherò mai la sua maglietta al contrario, il suo dipinto sul viso e quel sorriso che mi accompagnava mentre correvo sulla fascia. Sembrava come se ci fosse lei in campo”.

Ora un nuovo Mondiale alle porte, con l’esordio fissato il 24 luglio, in veste di veterana azzurra: “Affronto questa nuova avventura sentendomi più ‘vecchietta’. Ora ci sono più aspettative, quattro anni fa invece l’ho vissuto con molta più leggerezza. Dobbiamo riscattarci dopo il deludente Europeo, però alle giovani che ci sono ora in squadra non voglio trasmettere alcuna responsabilità. È giusto che vivano queste settimane con serenità, perché se affrontiamo la competizione in questo modo sono certa che faremo bene. Le giovani? Cerco di trasmettere la grinta, la voglia di dare il massimo in ogni allenamento e di vivere ogni giorno come fosse una nuova opportunità. La soddisfazione più bella è notare che se io faccio qualcosa loro mi ‘vedono’. Abbiamo e hanno già fatto tanto per essere qui, quindi il giusto premio deve essere quello di vivere questa esperienza con spensieratezza. Le giovani hanno talento e grandi qualità, siamo un gruppo forte e vogliamo dimostrarlo”.

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