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Da Mycael a Vitor Roque: la Top 11 del Sudamericano Under 20 vinto dal Brasile

Da Mycael a Vitor Roque: la Top 11 del Sudamericano Under 20 vinto dal BrasileTUTTO mercato WEB
mercoledì 15 febbraio 2023, 18:22Editoriale
di Carlo Pizzigoni
Giornalista, scrittore, autore. Quattro libri, tanti viaggi. Tutti di Calcio. Su Twitter è @pizzigo. Su Twitch con @lafieradelcalcio

2600 metros más cerca de las estrellas. Duemilaseicento metri più vicina alle stelle. Lo slogan di Bogotà, una delle più interessanti metropoli del Sudamerica, parla della condizione della città tutta attorniata da montagne. Santa Fe di Bogotà, come la battezzarono gli spagnoli (non a casa una delle squadre dei calcio prende il nome dall’antica denominazione della città, ripreso negli anni 90 poi definitivamente abbandonato), è stata un centro di ispirazione calcistico notevole quando sul finire degli anni quaranta si formò una lega privata e chiusa, una specie di Superlega sudamericana ante litteram coi migliori giocatori del subcontinente, a cominciare da Adolfo Pedernera e Alfredo Di Stefano. Il progetto, naturalmente osteggiato fortemente dalla FIFA, crollò qualche anno dopo ma le radici create da quelle stelle in campo, coi Millonarios in testa, generarono una passione che dura ancora adesso. E proprio nello stadio dei MIllonarios e dell’Independiente Santa Fe si è giocata e chiusa nel week end il torneo Juventud de América, meglio noto come Sudamericano sub20, dedicato ai giocatori sudamericani nati dal 2003 in giù. Si è quindi, in qualche maniera, tornati a rivedere le stelle. E noi siamo entrati nel mitico Nemesio Camacho, anche se per tutti è “ El Campin”, per vedere da vicino le stelle, al fianco dei tanti osservatori presenti. Proviamo quindi a rubargli il mestiere e a costruire la nostra top 11 del torneo.

I migliori... Ventidue
Le scelte sono complicate proprio per il tanto talento disponibile, così ci concediamo il lusso di farne due di formazioni.
Sui portieri, scegliamo Mycael del Brasile, sempre ben posizionato e concentrato, ha dato sicurezza al reparto, coraggioso nelle uscite basse mettendoci la gran parata in più quando necessario. Nella seconda squadra spazio al titolare dell’Uruguay, Randall Rodríguez, pulito, essenziale, sicuro è il portiere che ha effettuato più parate durante il torneo anche se merita una citazione anche il numero uno del Paraguay, Ángel González, straordinariamente reattivo, e la squadra guarani nonostante la non qualificazione ai Mondiali under 20 in Indonesia, ha mostrato diversi ragazzi interessanti. Ma torniamo alle nostre formazioni. Scegliamo un 4-3-3 per entrambi le formazioni, così copriamo bene il campo, anche se forse per alcuni elementi non è il sistema migliore per esprimere le loro doti. Andiamo coi due centrali. Il brasiliano Robert Renan (ancora per poco tempo allo Zenit) è un difensore che ha grande fisico e grandi doti di costruzione, e questa caratteristica è stata un trend piuttosto evidente in tutto il torneo. Il colombiano Kevin Mantilla è già un giocatore fatto, sempre lucido nella lettura di gioco, non ha avuto problemi nel difendere a campo aperto, anche per scompensi che la squadra cafetera ha subito per tutto il torneo: la toppa ce l’ha messa spesso il centrale dell’Independiente Santa Fe, giocava in casa e ha giocato alla grande. La nostra seconda formazione non prescinde dalla coppia uruguayana Boselli-Facu Gonzalez, favolosa mescola di garra charrua e sapiente utilizzo di visione e capacità di costruzione: per quel che ha detto il torneo Facu, in forza al Valencia, poteva meritare anche la prima formazione ma essendo anch’egli di piede sinistro come Robert Renan lo abbiamo messo qui. Altre nome extra, altro nome paraguayano, Gilberto Flores, qualche errorino di troppo nell’Esagonale finale ma molto bene nella prima parte. Sui lati scegliamo Arthur, perfetto nella sovrapposizione ma anche molto preciso e polifunzionale quando rimaneva bloccato nella costruzione a tre del Brasile e il guarani Cantero, un treno a sinistra. Fatichiamo a scegliere due nomi soli per la squadra B: optiamo alla fine per il colombiano Edier Ocampo a destra, anche se meritava pure l'uruguaiano Mateo Ponte, e l’ecuadoriano Yeltzin Erique, qualità offensiva davvero ottima.

Al centro c'è il migliore del torneo
In mezzo al campo abbiamo il miglior giocatore della manifestazione, Andrey Santos, miglior giocatore della competizione e già acquistato dal Chelsea e protagonista della promozione del Vasco in Serie A brasiliana. Il suo compagno nella squadra carioca Marlon Gomes è altrettanto meritevole di una chiamata, con la sua capacità di fluttuare sul campo e di leggere il gioco, una delle sorprese del torneo. Fabricio Diaz, capitano e anima dell’Uruguay merita l’ultima chiamata, sa recuperare palla ed essere efficace nella conclusione (cinque gol), pronto per la chiamata in Europa. Chiamata che è già arrivata per il colombiano Gustavo Puerta, da parte del Bayer Leverkusen, ed è con lui che iniziamo la nostra formazione B. Potremmo qui aggiungere Maxi Perrone, la sua Argentina è stata la delusione del torneo, venendo eliminata al primo turno ( con conseguente bufera sul CT Mascherano) ma il ragazzo del Velez ha fatto il suo, mostrando il perché dell’interessamento del Manchester City. Chiude il trio, per evitare di mettere continuamente brasiliani (ma Alexsander reimpostato da interno ha fatto bene), un ecuadoriano: molti si aspettavano il talento dell’Ajax Patrickson Delgado, e invece ha fatto meglio Denil Castillo.

Il tridente dei sogni
Chiusura con il tridente. Vitor Roque è l’attaccante più pericoloso del torneo, e ha già messo il suo timbro nella Copa Libertadores dei grandi, qui con la sua voglia di scattare su ogni pallone e l’istinto clamoroso ha evidenziato doti fuori dal comune. Così come grande è stato il Sudamericano di Luciano Rodriguez, esterno, sottopunta o prima punta è sempre pericoloso, cattivo e pericoloso, con una capacità di tiro anche da lunghissima distanza. Ha giocato molto poco ma il 2006 Pedro del Corinthians ha inciso davvero con velocità e tecnica, marchiando anche la gara decisiva con l’Uruguay con l’ultimo gol che è comunque una piccola perla. Sarà protagonista certamente di una carriera coi grandi di altissimo livello, che forse non avrà Segovia del Paraguay per un fisico non da corazziere: ma faremo il tifo per lui: poco fisico ma creatività al potere, oltre a un piede sinistro clamoroso. Completiamo la squadra B con l’altro Rodriguez dell’Uruguay, Alvaro, 193 centrimetri, capacità di finalizzazione e di dialogo che ha chiamato l’attenzione del Madrid. L’ultimo nome ricade su una scelta di una squadra italiana, la Lazio che durante il torneo ha firmato il paraguayano Diego Gonzalez, sa muoversi per il campo, e fa tante cose utili per la sua squadra, bene anche di testa. Una scommessa giusta.
Scommettere su questi talenti è sempre giusto, il Sudamerica si conferma la patria del talento.

TOP 11
MYCAEL
ARTHUR MANTILLA RENAN CANTERO
MARLON G. ANDREY S. DIAZ
SEGOVIA VITOR ROQUE RODRIGUEZ L.

TOP 11 B
RODRIGUEZ R.
OCAMPO BOSELLI GONZALEZ F. ERIQUE
PERRONE PUERTA CASTILLO
PEDRO RODRIGUEZ A. GONZALEZ D.

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