Sampdoria, crisi senza fine: zero punti e la contestazione dei tifosi infiamma Marassi

Ennesima caduta in casa, ennesima serata amara per la Sampdoria. Cambiano i dirigenti, gli allenatori e i giocatori, ma la musica sembra non cambiare mai. Al “Ferraris” i blucerchiati incassano la seconda sconfitta interna consecutiva in questo avvio di campionato: il Cesena passa 2-1 grazie alle reti di Castagneti e Zaro, con Ioannou a siglare l’unica gioia doriana, la rete della bandiera.
Un copione già visto, che inizia a stancare e a esasperare un pubblico straordinario per presenza e passione. Oltre 20mila abbonati hanno risposto presente anche quest’anno, ma la squadra non riesce a ricambiare con prestazioni all’altezza.
Il malumore è esploso nei minuti finali della gara. Dalle gradinate di Marassi si sono levati cori di dura contestazione verso la società, accusata di non aver costruito una rosa competitiva: “Via da Genova” e “Via gli infami dalla Sampdoria” hanno rimbombato nell’impianto genovese. Nel mirino anche i giocatori, invitati già all’intervallo a “tirare fuori gli attributi”, e poi sommersi dai fischi al triplice fischio.
Con zero punti in classifica e un rendimento che non lascia spazio all’ottimismo, la strada si fa sempre più complicata. Massimo Donati ha provato a guidare la squadra sotto la Sud per ringraziare i tifosi, ma la risposta è stata un muro di fischi.
La Sampdoria si ritrova dunque a fare i conti con una crisi tecnica e ambientale che rischia di diventare irreversibile se non arriverà subito una scossa. La pazienza dei tifosi, già messa a dura prova, sembra ormai al limite.
