Sampdoria, Donati: "Io mi sento sempre in discussione. Dobbiamo cambiare qualcosa"

Terza sconfitte in tre partite per la Sampdoria. I blucerchiati escono battuti dal "Ferraris" anche contro il Cesena e sono all'ultimo posto in classifica sempre a quota zero punti. Al termine del match il tecnico Massimo Donati ha parlato in conferenza stampa:
Come stanno Pedrola e Ioannou?
"Iaonnou solo stanchezza. Pedrola invece è probabilmente qualcosa di più serio".
Film simile a quello con il Modena: propositiva all'inizio poi crollo dopo il gol?
"Tutt'e tre le partite sono state uguali. Abbiamo preso gol su palla inattiva. E' stata la falsariga delle precedenti. Bisogna cambiare qualcosa. Tenere tutto questo possesso palla non sta portando i frutti. Poi è vero che i gol li prendi in maniera strana ma qualcosa va cambiata".
Pochi tiri in porta.
"Sulla trequarti manca l'ultimo pezzo del puzzle. Ed è una cosa successe nelle altre partite. Tenere tanto la palla fino a che non si trova il varco giusto non sta funzionando e dovremo cambiare qualcosa".
Ha giocato Coucke?
"Si è valutato che è giusto dare occasione al portiere di mettersi in mostra ed essere valutato. E alla fine in allenamento è una cosa e in partita un'altra".
Il suo giudizio quindi?
"A caldo è difficile dirlo. Bisogna vedere la prestazione in generale".
Coda troppo solo?
"Non credo fosse solo perché aveva Barak vicino. Pedrola si abbassava troppo a ricevere palla e invece doveva stargli più vicino. Così faceva più fatica. Bisognava portare Pedrola e Barak più vicini. Nel primo tempo abbiamo fatto solo un po' di tiri con Pedrola ma non siamo più riusciti a calciare".
La piazza è spazientita. La preoccupa come cosa?
"Mi preoccupano i risultati. Il fatto dei tifosi mi spiace. Non ho bisogno di dire certe cose per arruffianarsi nessuno ma avere così tanta gente è motivo di orgoglio e ci dispiace un sacco. I ragazzi ci provano e tutto ma gira anche male. Dobbiamo anche essere noi a far girare la cosa".
Due centrali ammoniti e sui nuovi acquisti?
"Non vorrei mai finire una partita senza giocatori ammoniti. Il fatto che ci siano ammoniti è perché hanno lottato. Sul fatto dei nuovi arrivi sono arrivati da poco ed è normale che abbiano bisogno di tempo per inserirsi. Dobbiamo sistemare il tutto".
Si sente in discussione?
"Io credo che le persone della società debbano valutare quello che facciamo io e lo staff al campo. Quindi, se reputano che non va bene è giusto che cambino. Se invece reputano che si facciano le cose per bene... Io mi sento sempre in discussione ma già prima di iniziare il campionato. Fa parte del gioco. Mi spiace esser partiti così per la piazza e per il club. Sicuramente devo e dobbiamo trovare la chiave per capovolgere la situazione. Io sono solo una parte del club che deve cercare di far andare bene le cose. Credo che dall'atteggiamento della squadra, si vede che lottano e ci provano".
Utilizzati tanti giocatori.
"L'ho sempre fatto perché voglio che tutti si sentano parte del progetto e, se lo reputo, verranno chiamati in causa. Conti farà belle cose in carriera, poi l'ho cambiato esclusivamente perché eravamo sotto, anche immeritatamente, e ho messo un giocatore più offensivo".
Serve forse semplificare il tipo di approccio?
"Sul fatto dei gol presi, parliamo sempre della stessa cosa. Vuol dire che un problema c'è. Il cambiamento significa anche invece di mettersi a zona sui calci d'angolo, ci si metterà a uomo. Qualche aggiustamento va fatto, sul dove lo valuteremo bene".
