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I sei anni di Tite: numeri mostruosi, ma un solo trofeo in bacheca. E due delusioni mondiali

I sei anni di Tite: numeri mostruosi, ma un solo trofeo in bacheca. E due delusioni mondialiTUTTO mercato WEB
© foto di Imago/Image Sport
venerdì 9 dicembre 2022, 23:30Qatar 2022
di Tommaso Maschio

Adenor Leonardo Bacchi, meglio noto a tutti come Tite, ha chiuso amaramente la sua esperienza di sei anni alla guida del Brasile senza riuscire a portarlo là dove tutti speravano, ovvero in cima al Mondo. Arrivato in panchina dopo una lunga gavetta iniziata dal Guarany di Garibaldi e conclusa con la vittoria dell’ultima Coppa Intercontinentale andata fuori dai confini del Vecchio Continente, nel 2012 contro il Chelsea. Poi qualche anno fra Emirati Arabi e Qatar prima di approdare alla panchina che da sempre aveva sognato, quella della Seleçao.

Sei anni avari di successi nonostante guardando i freddi numeri ci si potrebbe attendere varie coppe in bacheca. Perché il Brasile di Tite è stata una vera e propria macchina da guerra con 61 successi, e appena 7 sconfitte, in 81 gare. Una media di oltre due gol a partita, ben 180, e una difesa granitica che ne concedeva meno di uno a gara, solo 37 le reti al passivo. Eppure ai Mondiali sono arrivate due eliminazioni agli ottavi, contro Belgio e Croazia non propriamente due colossi del calcio mondiale nonostante il ranking abbia detto spesso diversamente. Due spedizioni deludenti in Russia e Qatar che prolungano un’astinenza dal successo in Coppa del Mondo che dura da 20 anni e che in Brasile speravano di poter interrompere affidandosi a un brasiliano-brasiliano dopo due tecnici europei come Dunga e Felipe Scolari (l’ultimo comunque a vincere un Mondiale in verdeoro).

Anche in Sudamerica le cose non sono andate meglio con una Copa America in bacheca, nel 2019 in casa contro il Perù in semifinale, e un’altra, sempre giocata in casa, persa in finale contro i rivali di sempre dell’Argentina. Una delusione che Tite sperava di potersi mettere alle spalle riportando a casa il titolo mondiale e che invece rimarrà a macchiare questi sei anni che tutti in Brasile avrebbero voluto veder concludere in un altro modo.

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