Calhanoglu come Pirlo, il capolavoro di Inzaghi riporta a quanto fatto da Ancelotti nel Milan

Hakan Calhanoglu come Andrea Pirlo, qualcuno avrà già storto il naso ma il paragone in realtà appare più calzante di quanto non possa sembrare. Tornando indietro nel tempo, infatti, una mossa che viene definita come storica e che ha in effetti cambiato il corso dei protagonisti coinvolti negli anni a seguire, è stato l'arretramento di Pirlo da trequartista a mediano operato da Ancelotti nel suo Milan più di vent'anni fa.
Qualcosa di simile ha fatto Simone Inzaghi nell'altra sponda di Milano e con protagonista proprio uno dei più odiati ex dei rossoneri, passato da una maglia all'altra della città e in questa transizione spostato di posizione sul campo. Da trequartista a play di centrocampo, ruolo in cui paradossalmente ha trovato ancora più aria offensiva, trovando più spazio con la possibilità di partire più arretrato e senza doversi infilare in mezzo a linee intasate sulla trequarti, dalle quali a volte faticava a divincolarsi a causa di un'agilità che non è dote di spicco. Tanti rigori nel ricco bottino di gol del turco, ma anche molti assist e una qualità in costruzione che è impossibile ignorare.
Un passaggio che sembrava impossibile e che invece nel caso di Calhanoglu non solo è diventato realtà ma, proprio come per il Maestro, rischia di ribaltare in toto giudizi e valutazioni pregresse sul conto di un calciatore che sta vivendo una sorta di seconda carriera e per questo deve ringraziare quanto venuto in mente al suo allenatore Inzaghi, e poi è stato messo in pratica una volta che iniziava a venir meno Brozovic.
