De Biasi: "Ero in pole per sostituire Conte come ct nel 2016: mi resta un grande rimpianto"

Intervistato dall'edizione odierna della Gazzetta dello Sport, Gianni De Biasi ha parlato della sua esperienza come ct dell'Albania: "Qualificati all’Europeo del 2016, con vittoria in Portogallo, contro CR7. E l’amicizia con il presidente Edi Rama, un gobbaccio juventino, ma che importa. Rama ha modernizzato l’Albania, l’ha portata nel futuro. Oggi Tirana è una città giovane e dinamica. Quando Rama mi consegnò la Croce di Scanderbeg, la massima onoreficenza del Paese, minacciò di ritirarmi il passaporto italiano se avessi firmato per qualcun altro... Rama mi ha concesso il passaporto diplomatico albanese, con cui vado dappertutto e che mi ha risolto vari problemi in Paesi difficili. Ogni volta che c’è una fila io tiro dritto".
Il tecnico ha poi raccontato quando nel 2016 era ad un passo dalla panchina dell'Italia: "Mi chiamò Michele Uva, allora direttore generale della Figc. Il ct Conte aveva annunciato che, dopo l’Europeo, sarebbe andato al Chelsea ed io ero in pole per sostituirlo. È vero che il presidente della federcalcio albanese, Armando Duka, mi disse che non potevo mollarli, che se fossi andato in Francia da ct dimissionario, avrei depotenziato l’Albania, ma credo ci sia stato dell’altro, non lo so. Mi resta un grande rimpianto, anzi un’arrabbiatura terribile.
Se mi hanno cercato dopo Spalletti? No e mi è dispiaciuto. Oggi mi sento trenta volte migliore, ho imparato tanto dalle musate che ho preso. L’esperienza ti regala conoscenze superiori".
