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Il Bayern fa 6 su 6. Berthold: "Dominio in patria un vantaggio. Più energie per il resto"

ESCLUSIVA TMW - Il Bayern fa 6 su 6. Berthold: "Dominio in patria un vantaggio. Più energie per il resto"TUTTO mercato WEB
venerdì 12 febbraio 2021, 10:53Serie A
di Gaetano Mocciaro

Il Bayern è campione del mondo e con sei titoli in un anno ha eguagliato l'impresa del Barcellona del 2009. Ai microfoni di Tuttomercatoweb l'ex difensore dei bavaresi e vecchia conoscenza del calcio italiano, Thomas Berthold, ha commentato l'impresa degli uomini di Hansi Flick: "Il suo lavoro è incredibile perché è arrivato in un momento particolare, con la squadra in difficoltà e col feeling fra Kovac e la squadra che non c'era più. Partiva dal vantaggio di aver lavorato in Nazionale con Joachim Low, quindi conosceva lo zoccolo duro del gruppo e grazie a esso è stato più semplice per lui ricompattare l'ambiente. Ha ridato mentalità alla squadra e il Bayern ha ripreso a correre".

In Germania la squadra non ha rivali da anni: 8 titoli di fila, probabilmente arriverà quest'anno anche il nono
"Io dici che questo dominio in Bundesliga sia un vantaggio per il Bayern. Perché è ormai evidente che la squadra riesca anche senza troppi sforzi a vincere il campionato. Una spiegazione sui successi un tutte le competizioni può essere questa, soprattutto in Champions League dove si è visto come altre squadre abbiano sofferto di più. Certo, il Covid e l'assenza di pubblico avrà influito in particolar modo su alcune, ma penso anche agli impegni altrove: guardate l'Inghilterra e a quante partite devono giocare, con quali avversarie confrontarsi e quindi a quante energie spendono".

Analogie col Bayern di Heynckes del 2013
"Il segreto di entrambi è il grande rispetto che hanno acquisito sui giocatori. Heynckes prima di tutto è stato un grande calciatore e questo conta. I grandi club alla fine hanno gli stessi problemi, un gruppo con tante stelle ma alla fine possono giocare in undici. E l'allenatore dev'essere bravo a motivare la squadra, perché deve far capire che c'è sempre bisogno di tutti. Flick ha imparato molto in Nazionale e si è conquistato il rispetto del gruppo".

Guardiola e Ancelotti, pur vincenti, non sono riusciti a fare altrettanto
"Guardiola veniva dalla scuola Barcellona e il suo modo di fare calcio non poteva essere trapiantato immediatamente in una squadra tedesca, ci voleva tempo e forse non erano ancora maturi i tempi. Carlo secondo me è semplicemente arrivato al momento sbagliato".

Il dominio delle solite squadre nei campionati nazionali, fra cui proprio la Bundesliga, potrebbe accelerare l'idea di una Superlega europea?
"Non sono un grande tifoso di questa idea. Semmai la Lega tedesca deve ripensare alla gestione del torneo, prima di tutto per quel che riguarda la ripartizione dei diritti televisivi che è evidentemente squilibrata e la forbice tra le migliori e le peggiori si allarga. Ma anche il discorso sulle proprietà sarebbe da rivedere: altrove ci sono investitori, in Germania teoricamente non è consentito anche se ci sono i modelli Leverkusen e Lipsia che hanno dietro colossi come la Bayer e la Red Bull. Si dovrebbe cambiare mentalità anche sotto questo punto di vista".

Il 23 c'è Lazio-Bayern: nessuna possibilità sui biancocelesti?
"Sulla carta la Lazio non avrebbe speranze, ma il calcio non si gioca sulla carta, bensì su un terreno di gioco. Sarà una partita interessante".

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